Italia, record di capitali e investimenti dall’estero. Bankitalia prevede un balzo del Pil grazie al Pnrr

21 Ago 2024 20:50 - di Lucio Meo

E’ un buon giorno per l’Italia che “conta”, in senso matematico, che ragiona sul proprio futuro, sullo stato dell’economia attuale e sulle ricadute sui redditi e la qualità della vita degli italiani. La solitudine dei numeri certi – quelli ufficiali che spesso restano malinconicamente relegati nei bollettini delle istituzioni economiche e finanziarie e lasciano spazio, sui giornali, ai pettegolezzi e ai veleni politici – viene rotta oggi dal Bollettino di Bankitalia sulla “Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull’estero” e dalla relazione del governatore Panetta alla 45esima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini. L’elettroencefalogramma del Paese che emerge dalle analisi è brillante, fa segnare picchi da “beautiful mind” e indicatori di base che certificano un corpo economico pulsante e pronto a riprendere una corsa, sul fronte del Pil, dopo la leggera frenata degli ultimi mesi. Un dato su tutti: il saldo complessivo dei rapporti finanziari dell’Italia con l’estero degli ultimi 12 mesi che si conclude con entrate a favore per la nostra Nazione per 33,6 miliardi di euro, ovvero un avanzo pari all’1,6% del Pil. Una netta inversione di marcia rispetto al periodo luglio 2022 – giugno 2023, che si era concluso con un deficit di 22,3 miliardi di euro, a conferma che il miglioramento complessivo è pari a addirittura a 55,9 miliardi di euro in un solo anno. E non è la prima che volta che da Via Nazionale arriva un’operazione-verità sui conti pubblici.

Da Bankitalia buone notizie per l’Italia e per il governo

Ogni riferimento al cambio di passo arrivato con l’insediamento del governo Meloni e il boom delle entrate dall’estero non è puramente casuale. Che sono le partite correnti in avanzo? Soldi, i sintesi, flussi di reddito frutto di export, servizi e rientri di capitale: ossigeno per le casse dello Stato, ma soprattutto per la liquidità di un Paese che libera risorse per sollecitare la produzione e i consumi e innescare quel cerchio magico che alimenta il Pil. Più ricchezza, per tornare all’estrema sintesi. Ma vale la pena di ricordare che sono cresciuti anche gli investimenti diretti in Italia per un importo di 3,1 miliardi e che anche il saldo merci è stato di 62,9 miliardi di euro.

Nel dettaglio, il conto finanziario ha registrato acquisizioni di attività nette sull’estero per 44,5 miliardi (da investimenti netti per 8,6 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente). I saldi positivi degli ‘altri investimenti” (114 miliardi), degli investimenti diretti (4 miliardi), dei derivati (2,6 miliardi) e delle riserve ufficiali (2,2 miliardi) sono stati solo in parte controbilanciati dal saldo negativo degli investimenti di portafoglio (-78,3 miliardi). Le attività sull’estero dei residenti in Italia sono aumentate di 16,5 miliardi. Gli incrementi delle attività in ‘altri investimenti’ (14,9 miliardi), degli investimenti diretti all’estero (1,3 miliardi), delle riserve ufficiali (0,5 miliardi) e dei derivati (0,4 miliardi) hanno più che compensato le lievi vendite nette di titoli di portafoglio (-0,6 miliardi), in particolare di titoli di debito.

Fabio Panetta vede rosa sul Pnrr

Oggi, nella sua relazione alla 45esima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini, il governatore Fabio Panetta (nella foto in alto) ha sottolineato che per l’Italia “il problema cruciale rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto” al Pil. “Un debito elevato – ha ricordato – rende più onerosi i finanziamenti alle imprese, frenandone la competitività e l’incentivo a investire; espone l’economia italiana ai movimenti erratici dei mercati finanziari. Sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo. L’Italia è l’unico Paese dell’area dell’euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito è pressoché equivalente a quella per l’istruzione. Sottolineo questo confronto – ha spiegato Panetta – perché è emblematico di come l’alto debito stia gravando sul futuro delle giovani generazioni, limitando le loro opportunità. Affrontare il nodo del debito richiede politiche di bilancio orientate alla stabilità e al graduale conseguimento di avanzi primari adeguati. Tuttavia, la riduzione del debito sarà ardua senza un’accelerazione dello sviluppo economico”, ha detto ancora il governatore.

“La crescita resta l’obiettivo fondamentale per l’Italia, ma per ottenerla dobbiamo affrontare con decisione i problemi strutturali irrisolti”, ha ribadito Panetta. Sul Pnrr c’è però grande ottimismo: “Avrà effetti positivi sull’economia italiana. E’ un piano di dimensioni molto rilevanti, 194 miliardi di euro. Parliamo di oltre 9 punti di Pil” e inoltre “vi sarà anche un effetto permanente sul reddito” che “alla fine, nelle nostre stime, sarà più alto di circa 4 punti percentuali”, ha detto il governatore della Banca d’Italia.

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