La notizia sulla giornalista che denunciò molestie? Vendetta di destra, la tesi di Selvaggia Lucarelli e Sara Giudic

30 Ago 2024 15:05 - di Leo Malaspina

Selvaggia Lucarelli entra a gamba tesa, e in soccorso dei colleghi amici, sul caso del presunto stupro ai danni di una giornalista di cui sono accusati un cronista del “Domani”, Nello Trocchia, e una inviata di “Piazza Pulita“, in procinto di passare alla Rai, Sara Giudice. I due, coppia nella vita, si difendono dalle accuse, mentre la vittima – che sarebbe stata drogata e poi insidia dai due in un taxi a fine serata – annuncia ricorso contro la richiesta di archiviazione da parte della Procura. Il 10 dicembre l’udienza. Oggi sul “Fatto” la Lucarelli intervista Sara Giudice, che elabora una curiosa strategia difensiva secondo al quale la notizia dell’indagine sarebbe uscita sulla Verità, un giornale di destra, chissà per quale motivo oscuro, visto che aggiunge dubbi sulla presenza della droga nel sangue della vittima – “abbiamo pensato a cose più grandi di noi” – e che annuncia che nessuno fermerà le inchieste di Trocchia… Ma a chi si riferisce? Alla destra, ai giornali, ai magistrati che opererebbero per conto della parte politica più invisa alla destra? Mah…

La Lucarelli sposa le tesi complottiste di Sara Giudice

La ricostruzione di Sara Giudice è quella di un menàge a trois divertente e condiviso anche dalla ragazza, che peraltro si era rivolta a lei per denunciare molestie sul lavoro. “A fine serata ero appoggiata a un camioncino, avevo i tacchi che mi davano fastidio, lei si avvicina e mi dà un bacio. L’ho ricambiata in allegria… era un gioco ma l’ho condiviso volentieri, mi è anche piaciuto. Ero anche un po’ stupita di me perché era la prima volta che mi succedeva con una donna… Tutti eravamo euforici, ma lucidi… Poi sento Nello e un mio amico chiamare il taxi. Il mio amico le offre un passaggio e lei dice “no, preferisco andare con loro”… Ridiamo. Le dico “vedi che ti ho fatto conoscere Corrado?” (Formigli, ndr). A un certo punto lei mi ribacia e io condivido… Nello ci guardava, è una delle persone più rigide che conosca, impacciato con le donne. Poi prende coraggio e chiede se può baciarla. Lei dice: faccio quello che dice Sara. Io: fate come volete… Lei scende. Mi stupisco. Nello paga il taxi. Ci appoggiamo alla saracinesca sotto casa e continuiamo a baciarci. Avevo la bambina a casa, il giorno dopo dovevo partire, dico a Nello: la ragazza va via. Risale in taxi e se ne va… Risaliti in casa scherzavamo, dicevamo: ci siamo messi a baciarci in tre, come i ragazzini… Le scrive Nello, lei ci dice che è a casa, tutto ok. Ma lei non ti risponde più. Ho pensato fosse un momento di imbarazzo, di crisi di coscienza perché era fidanzata…”. Fin qui la cronaca, fino alla denuncia.

La destra che pubblica le notizie non va bene…

Poi le interpretazioni sulla notizia fatta trapelare per colpire i cronisti scomodi, che sarebbero lei e Trocchia, ovviamente. “A me dispiace per lei, ho rispetto sacrale per le vittime di violenza, ho provato dolore per quella bugia. Ero travolta da ciò in cui io stessa credevo. Come se le mie battaglie si fossero ritorte contro. Non voglio fare vittimismo, ma il mio era dolore per quella causa che veniva sminuita. La droga? Quando l’ho letto ho pensato alle cose più brutte: a una trama, qualcosa di più grande di noi… Non so neppure come è fatta…”.  La Verità ha titolato sull’accusa di “stupro di gruppo”, fa notare la Lucarelli. “Tutto questo era una cosa così lontana dall’orizzonte delle possibilità che mi sembra assurdo. Mi dispiace per mia figlia, hanno messo anche il nostro indirizzo di casa. La violenza di quelle parole verrà ripulita dalla verità…”. La notizia è uscita su un giornale di destra?, le chiede la Lucarelli. “Sì. Amo Nello ed è anche la persona che stimo di più al mondo. Sapevo che non si sarebbe mai fermato nel portare avanti le sue inchieste. Gli dicevo: “stai calmo, per la nostra reputazione, per la nostra vita”. Alla fine però lo stimo anche per questo, perché non lo fa. Ma sapevo che saremmo stati puniti. La notizia potevano darla, ma non in quel modo. Paghiamo l’eccesso di vita forse.
Ma se Nello mi avesse dato l’impressione di fare un gesto di troppo nei confronti di una donna l’avrei fermato. Anzi, l’avrei pestato. Io e lui non faremmo mai male a un qualsiasi essere umano…”. Pensi che l’articolo de La Verità, così come è stato scritto, sia legato al tuo lavoro a Piazzapulita? “Sì, e ne sono orgogliosa”.

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