La scuola è chiusa ma i collettivi di sinistra già scioperano contro la riforma Valditara
Un po’ come Landini lo scorso anno con la manovra. La Scuola è ancora chiusa e apre intorno a metà settembre, a seconda delle regioni, ma i collettivi di sinistra già annunciano gli scioperi contro il ministro Valditara e la sua riforma. L’anticipazione dell’autunno “caldo” che, insieme alle manifestazioni filoislamiche, vedrà in prima linea i movimenti più estremisti della sinistra giovanile schierati contro il governo.
La fatwa contro la Scuola e il ministro
Come riporta Il Giornale, a dar fuoco alle ceneri è, come sempre, Osa, la costola più giovane di Cambiare Rotta, organizzazione giovanile comunista che imperversa nelle università. La chiamata per “l‘autunno caldo” è arrivata con anticipo rispetto al passato. Tema dello scontro: la riforma Valditara. Secondo Osa, la riforma disegna un mondo della scuola “reazionario, neoliberista, sempre più asservito al mercato, in continuità diretta con gli ultimi 30 anni di politiche e col modello europeista di scuola. Una continuazione della scuola neoliberista con i caratteri reazionari”.
Le “colpe” del ministro? La parola Patria
Ma quali sarebbero le colpe di Valditara? L’obbligo di portare tra i banchi l’educazione civica, rispettando alla lettera quello che dice la carta costituzionale. Proprio il titolare del dicastero della pubblica istruzione ha sottolineato, “l’importanza di educare i giovani alla consapevolezza di appartenere a una comunità nazionale che ha una storia e valori, a iniziare da quelli scritti nella Costituzione e che la stessa Carta definisce Patria”.
Probabilmente la parola Patria avrà fatto saltare sulla sedia i rappresentanti delle organizzazioni giovanili di estrema sinistra, già protagonisti di occupazioni di aule universitarie e di pesanti manifestazioni contro Israele.
L’incredibile denigrazione della democrazia
Nella nota di Osa, questi valori vengono definiti letteralmente, “valori nazionali europei ed occidentali, quelli delle ‘democrazie’ che non si fanno problemi a reprimere il dissenso politico, che hanno alle spalle secoli di colonialismo, di oppressioni di popoli”. Certo, la democrazia è per sua natura imperfetta e la storia del colonialismo è una triste pagina per molti Paesi europei, ma la critica dovrebbe essere rivolta contro quei regimi(ancora viventi) che hanno fatto della repressione fisica e dell’eliminazione dell’avversario(nemico) politico il loro mantra ma per i ragazzi di Osa, in sintesi, Stalin è meglio di Churchill.
Lo sciopero proclamato in anticipo
Seguendo l’esempio di Landini che lo scorso agosto annunciò lo sciopero contro la manovra finanziaria(che sarebbe stata resa nota ad ottobre) Osa fa la stessa cosa con Valditara, con una chiosa significativa: “Contro la scuola di Valditara si alzerà l’opposizione. Verso un autunno di lotte”.