L’ateo Odifreddi demolisce la religione gender: “Ci sono solo due sessi, ma ora censurano anche i biologi”

17 Ago 2024 14:34 - di Carlo Marini

Il matematico Piergiorgio Odifreddi, noto per le sue posizioni contro le religioni, stavolta colpisce e affonda il politicamente corretto nel libro “C’è del marcio in Occidente” (Raffaello Cortina).

Sollecitato da Francesco Borgonovo, su La Verità, il celebre matematico affronta gli eccessi del politicamente corretto. Sottolinea che “molti li condannano, ma pochi li combattono davvero”. Odifreddi parla anche della “ideologia gender”, che in un certo senso può definirsi una “religione” che non va messa in discussione. E se qualcuno osa mettere in dubbio i dogmi arcobaleno viene clamorosamente censurato, come è accaduto allo scienziato Richard Dawkins, che è stato censurato da Facebook per aver criticato duramente la scelta di fare boxare Imane Khelif con le donne.

Odifreddi contro il politicamente corretto

«La censura a Dawkins – dice Odifreddi a Borgonovo – non riguarda le sue opinioni religiose, bensì i fatti biologici sul sesso e il genere. E mi sembra che quello che dice un biologo su cose di sua competenza dovrebbe essere ascoltato e discusso, più che censurato. In sintesi, da molti anni Dawkins ribadisce l’ovvio. Cioè, che ci sono solo due sessi, definiti in maniera genetica da quelli che non a caso si chiamano “cromosomi sessuali”: i maschi hanno cromosomi XY, e le femmine XX. Poi ci sono anche vari tipi di anomalie, che però sono appunto eccezioni, e tali devono essere considerate, esattamente come le sindromi in altri campi».

Ormai i social media sono un ring

E sulla scelta dell’avvocato di Imane Khelif di fare causa a Elon Musk e JK Rowling per le stesse ragioni per cui Dawkins è stato censurato, Odifreddi non ha dubbi: «Anche la Rowling, come Dawkins, combatte da anni la sua battaglia contro l’ideologia di genere, ed è stata ripetutamente attaccata e minacciata in Inghilterra. Credo però che, in questo caso, la denuncia presentata in Francia riguardi l’incitamento all’odio e il cyberbullismo, che sono naturalmente tutta un’altra storia: un conto è discutere, e un altro insultare o minacciare. Ma ormai i social media sono diventati essi stessi un ring, in palese conflitto di interessi – ironizza il matematico – con la boxe ufficiale…». Difficile contraddirlo.

Commenti

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  • Anna Maria 18 Agosto 2024

    Condivido totalmente la tesi di Odifreddi, si capisce chiaramente che dietro a questo movimento “politicamente corretto arcobaleno” ci siano, a mio parere, intenti molto molto specifici da parte dei multimiliardari globalisti alla Soros ed altri, di arrivare piano piano in vari campi ad annullare la figura femminile a favore di figure non ben specifiche quindi, uomini-donne e donne-uomini, degli IBRIDI CHE DOVRANNO IN FUTURO SOPPIANTARE DEL TUTTO LA FIGURA FEMMINILE, ATTUALMENTE FIGURA FORTE CON POTERI IMMENSI, BASTA PENSARE AL FATTO CHE LA DONNA, ATTRAVERSO L’UTERO, DA’ LA VITA, ED ALLORA ANCHE IN QUEL CASO CON LA PRATICA DELL’UTERO IN AFFITTO, LA FIGURA FEMMINILE VIENE TOTALMENTE SMINUITA SINO A DIVENTARE UNA SPECIE DI FATTRICE CHE DIETRO COMPENSO ECONOMICO, METTE AL MONDO UN FIGLIO DA CONSEGNARE POI SUCCESSIVAMENTE A COPPIE DI SOLI UOMINI O SOLE DONNE!! Dietro a tutto ciò c’è solo e soltanto un discorso economico che attraverso grosse cifre di denaro va a soddisfare l’egoismo, l’egocentrismo delle potentissime lobbies gay. E quando le donne, nella fattispecie delle femministe “nostrane” capaci solo di starnazzare su argomenti irrilevanti, se ne renderanno conto, avranno finalmente spalancato gli occhi, sarà ormai troppo tardi!

  • Luigi Villa 18 Agosto 2024

    Il problema non è: Donna, uomo donna, uomo. Il problema è sempre lo stesso: posso avere pensieri e punti di vista miei personali oppure no? Democrazie è poter discutere liberamente, oppure adattarsi obbligatoriamente alle “tendenze” del momento? Assistiamo giornalmente a linciaggi “morali”, e non solo, per chi osa criticare le “verità assolute” della nuova scienza. Imane Khelif: donna? Uomo? altro? Non lo so e, francamente, non è che abbia poi tanta importanza. Ciò che mi colpisce, è la non determinazione alla verità. Non si discute tanto sul fatto che sia o non sia, ma sul fatto che essendosi “autodicharata-ato donna”, questo solo sia da reputare più che sufficiente per rientrare nel campo donna. Cioè, secondo la “gender lex” , io mi autentico come più mi pare e piace, tutto il resto, non essendo “gender”, è da eliminare, contrastare, mettere all’indice. Assistiamo al golpe mondiale della “filosofia gender”. Chi non la pensa così è razzista, è fascista, è discriminatore, è …. chi più ne ha, più ne metta. Cercate la ragione? Trovarla non sarà cosa facile.

  • Laura 18 Agosto 2024

    Quello che oramai non esiste più, è il comune buonsenso

  • Giovanni 18 Agosto 2024

    Bene, benissimo, prof. Odifreddi, sottoscrivo le sue, sempre profonde, considerazioni a proposito della cosiddetta “teoria del gender”, che io chiamerei, più semplicemente, “follia del gender” e con il disorientamento che produce soprattutto
    nei nostri ragazzi e, perfino, bambini. Senza basi scientifiche, i teorici di tale follia, si aggrappano sugli specchi della loro ignoranza.

  • Giuseppe Forconi 18 Agosto 2024

    Stare lontani dalle religioni in una sorta di zona franca, si riesce a vedere la verita’ su molte cose, una verita’ molto piu’ chiara. Seguendo invece le direttive di una religione, qualsiasi essa sia, non si riuscira’ mai ad avere un panorama chiaro e coerente.