L’ex Br Bertulazzi arrestato, ma Casimirri non tornerà piu: l’uomo di via Fani protetto da Ortega in Nicaragua

30 Ago 2024 16:39 - di Paolo Cortese
ex Br

L’arresto dell’ex Br Leonardo Bertulazzi è una bella notizia ed è anche un successo dei governi che si sono succeduti e ne hanno richiesto l’estradizione dall’Argentina, non ultimo quello presieduto da Giorgia Meloni. Ma tra i tanti brigatisti e terroristi che sono scappati (la gran parte dei quali, “rossi”) uno di quelli più efferati, Alessio Casimirri, non tornerà più. E stiamo parlando di un uomo che ha partecipato al massacro di Via Fani.

Alessio, l’ex br che partecipò all’eccidio di Via Fani

Romano, 73 anni, Alessio Casimirri è ormai un cittadino nicaraguense. E il gran visir del Nicaragua, l’eterno comunista Ortega, lo ha protetto e non ha mai aperto a una estradizione.

Dopo aver militato in Potere operaio e in altre organizzazioni dell’estrema sinistra romana, nel 1977 entra a far parte delle Brigate Rosse con il “nome di battaglia” di “Camillo”. Prese parte all’agguato di via Fani con un ruolo di copertura insieme ad Alvaro Lojacono “Otello”, bloccando posteriormente con una 128 bianca le due auto di Aldo Moro e della scorta, e controllando eventuale interferenze di estranei.

Casimirri partecipò anche all’omicidio il 10 ottobre 1978 a Roma del giudice Girolamo Tartaglione; il gruppo brigatista era formato anche da Alvaro Lojacono, Massimo Cianfanelli e Adriana Faranda: fu Casimirri a sparare direttamente alla vittima. Il 21 dicembre 1978 inoltre fu presente, insieme a Rita Algranati, Prospero Gallinari e Adriana Faranda, nel nucleo di fuoco che attaccò la scorta di Giovanni Galloni e ferì due agenti di polizia.

Le condanne e la latitanza

Latitante, il 1982 raggiunge il Nicaragua per partecipare alla guerra dei sandinisti contro i contras: sarà la sua salvezza. Tre anni dopo viene condannato all’ergastolo ma il Nicaragua respingerà ogni tentativo di estradizione fino a dargli la cittadinanza.

Lo scoop dell’Unità che fece fallire il blitz nel 93

Uno scoop dell’Unità il 1993 fece fallire il blitz del Sisde a Managua per catturarlo. Carlo Parolisi e Mario Fabbri, due agenti dei servizi segreti, si erano recati sotto copertura in Nicaragua per una sorta di “operazione Eichmann”, il criminale nazista scovato dagli israeliani in Sudamerica. Quello scoop fece saltare tutto.

Il governo non può fare nulla

Il governo Meloni non può fare nulla. Nonostante FdI abbia promosso iniziative in sede di parlamento europeo. E proprio il Parlamento europeo ne ha chiesto l’estradizione, cosa che non ha riguardato nemmeno per un attimo il regime di Managua. Casimirri è nicaraguense ed è blindato. Almeno sino a quando Ortega comanderà da tiranno il Paese.

Non un giorno di carcere e il ristorante “Magica Roma”

Casimirri non ha fatto un giorno di carcere. Vive beato a Managua dove ha aperto il ristorante “Magica Roma”. I suoi eccellenti rapporti con i militari e i sandinisti gli hanno assicurato l’impunità. Nonostante quella macchina messa di traverso che contribuì a fare uccidere i martiri che proteggevano Aldo Moro.

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