L’incendio a Monte Mario e il degrado di Roma: il caso diventa nazionale. Gasparri evoca il modello Caivano

1 Ago 2024 16:02 - di Federica Parbuoni
incendio monte mario

La procura di Roma ha aperto un’inchiesta sul maxi incendio divampato ieri pomeriggio nel quadrante nord della capitale, che si è esteso dalla zona alle spalle della Città giudiziaria fino alla collina di Monte Mario. Considerata l’ampiezza della zona interessata dal rogo e la velocità di diffusione delle fiamme al momento, a quanto si apprende, non essendo ancora chiare le cause, non è escluso il dolo. Ma per formulare un’ipotesi precisa i pm di piazzale Clodio attendono una prima informativa dei vigili del fuoco e delle forze di polizia.

Il maxi incendio a Monte Mario: vigili del fuoco al lavoro quasi per un intero giorno

A coordinare il fascicolo sono il procuratore capo Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Giovanni Conzo. Già ieri la procura ha effettuato un sopralluogo dove si sono sviluppate le fiamme, che hanno portato a evacuare in via precauzionale i residenti di sei palazzine, la sede Rai di via Teulada e anche l’Osservatorio astronomico. A ora di pranzo, dopo quasi 24 ore dall’esplosione del rogo, i vigili del fuoco erano ancora impegnati nella bonifica dell’area, anche con l’ausilio dei canadair, per sedare eventuali focolai. Intanto si pensa alla stima dei danni, materiali e ambientali. Questi ultimi definiti “gravissimi” dall’assessore comunale all’Ambiente, Sabrina Alfonsi.

L’ipotesi che le fiamme siano partite da un insediamento abusivo

Secondo le prime ipotesi, illustrate ieri dal sindaco Roberto Gualtieri, l’incendio potrebbe essere partito “da un accampamento all’interno del parco, in cui è probabile che durante la preparazione di un pasto, quindi con il fuoco, l’incendio sia scoppiato e poi il vento lo abbia fatto rapidamente diffondere”. Gualtieri ha anche aggiunto che “c’è un grande tema che davvero rischia di essere un’emergenza: riuscire a gestire il fatto che per fenomeni enormi che non sono governabili da nessuno direttamente, le migrazioni, la povertà, ci sono tante persone che non hanno una casa e che si accampano dove possono”. “Spesso noi li spostiamo, li sgomberiamo da una parte e vanno da un’altra perché questa è la realtà”, ha ammesso.

La denuncia dei residenti: “Il vero problema è l’incuria”

Dunque, un’ammissione implicita di quello che nel day after sottolineano sia i residenti sia la politica: la prima causa del maxi incendio potrebbe essere l’incuria. “Vivo qui da 50 anni e ricordo altri incendi, più piccoli, nulla rispetto a quello che abbiamo visto ieri. E sinceramente il vero problema qui è l’incuria totale in cui versa il parco. Io da ragazzo ci passeggiavo ora non lo fa più nessuno”, ha detto all’agenzia di stampa Adnkronos un residente di via Romeo Romei, da dove si ipotizza siano partite le fiamme. “Quello che abbiamo notato ieri pomeriggio è stata la confusione e l’impreparazione, se si fosse intervenuti prima forse l’incendio si sarebbe potuto contenere. Ora dicono che le fiamme siano partite da un accampamento, ma potrebbe essere stata anche una sigaretta o un piromane. Qui – ha concluso il cittadino – gli accampamenti sono stati segnalati, ma vengono sgomberati e poi tornano a riformarsi”.

Anche sul tema dell’intervento Gualtieri ha rilasciato una dichiarazione che suona come il tentativo di indirizzare lo sguardo altrove: “Occorre dotare il più possibile la protezione civile e i vigili del fuoco di più mezzi perché davanti a un clima che cambia è chiaro che occorre avere ancora più risorse. Oggi – ha aggiunto – ho proposto di acquistare altri due Graelion per potenziare ulteriormente la flotta”.

FdI: “Sgomberare subito tutti gli accampamenti”

Per l’opposizione, però, il luogo cui bisogna guardare per questo disastro è chiaro: il Campidoglio. “Ogni giorno a Roma divampano incendi che devastano aree verdi, creano inquinamento e spesso mettono a rischio abitazioni, cittadini e attività commerciali. La triste constatazione è che la maggior parte di essi è causato da insediamenti abusivi, come quello che sta devastando in queste ore la collina di Monte Mario. Il sindaco Gualtieri si dia una mossa e proceda immediatamente allo sgombero dei tanti insediamenti abusivi presenti sul territorio, il tempo delle chiacchiere è finito, dopo due anni e mezzo di nulla i romani pretendono e meritano delle risposte concrete”, ha commentato il consigliere di FdI, Federico Rocca.

“Se davvero dovesse essere confermato che il fuoco che ha divorato la riserva di Monte Mario è partito dalla baraccopoli che esiste indisturbata da anni nel cuore del parco, sarebbe evidente e gravissima la responsabilità dell’amministrazione Gualtieri che ha permesso l’esistenza di una favela nel cuore della città consolidata”, ha detto il coordinatore di FdI del Municipio 14, Federico Guidi, ricordando l’esistenza di un articolato progetto di riqualificazione che presentò quando era consigliere comunale insieme alla collega Lavinia Mennuni, oggi senatrice di FdI, nel 2013.

La Lega: “Ecco gli effetti del buonismo scellerato della sinistra”

Il consigliere della Lega, Fabrizio Santori, ha ricordato poi i numerosi appelli, civici e istituzionali, e “le richieste di intervento al Campidoglio e al Municipio” per liberare non solo l’area, ma il tessuto urbano tutto dagli insediamenti abusivi. “Nomadi e senza fissa dimora sono sempre rimasti lì, tollerati in nome di un buonismo scellerato che ha messo a repentaglio la loro stessa vita. L’ideologia della favela che ottunde le menti del Pd ha passato il segno”, ha detto, chiedendo le dimissioni di Gualtieri. Sul tema del degrado che mette a rischio la sicurezza sono intervenuti anche Italia Viva e M5S.

Gasparri porta il caso a livello nazionale ed evoca il modello Caivano

E la questione ora assume anche una caratura nazionale: “Causare un abbandono del territorio può portare a questi eventi. Gravissimi, sia che siano stati accidentali o, peggio ancora, se nascono da comportamenti dolosi. Chi amministra la città deve rispondere di questo abbandono”, ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, sottolineando che “chi è in condizioni di miseria deve essere soccorso e aiutato, chi compie abusi deve essere allontanato con determinazione. Quel che non si può fare è lasciare precipitare la situazione. È una assoluta vergogna”. E per Gasparri è anche “un problema che forse dovrà affrontare il governo nazionale sostituendo, come ha fatto a Caivano, autorità locali imbelli e inadeguate”. “Roma è la Capitale d’Italia. Roma è una metropoli che ha una storia e una tradizione. Non può essere gestita in questa maniera vergognosa. Chi è colpevole – ha concluso Gasparri – chieda scusa ai cittadini. E chi ha ruoli istituzionali nazionali surroghi e sostituisca gli incapaci che determinano queste tragedie”.

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