Manovra da 25 miliardi, con aiuti a famiglie e imprese e stop ai bonus. Confermato il taglio al cuneo fiscale

30 Ago 2024 19:15 - di Antonio Nicolò
manovra

Un manovra da 25 miliardi con tagli dello 0,5% che riguarderanno gli sprechi e aiuti alle famiglie più povere e numerose e alle imprese. La premier Giorgia Meloni, nel corso del Cdm e del vertice di maggioranza, ha tracciato i suoi punti fermi in vista della stesura della prossima legge di bilancio. Viene confermata dunque la volontà di prorogare il taglio del cuneo fiscale e contributivo – in vigore dal 1 maggio 2023 per i redditi fino a 35mila euro – e gli sgravi fiscali in favore delle famiglie più numerose. La coalizione di centrodestra, in una nota congiunta dopo il vertice a Palazzo Chigi, specifica che le legge di bilancio “come le precedenti, sarà seria ed equilibrata”.

Meloni: “Aiuti alle famiglie e alle imprese dalla manovra “

La manovra, si parla di un documento poco superiore ai 25 miliardi di euro, dovrebbe prevedere la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi fino a 35mila euro per contrastare l’inflazione. Tra le ipotesi allo studio ci sarebbe anche quella di provare a estenderlo ai redditi fino a 50-60mila euro. Ma il tema resta sempre quello delle risorse limitate. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha stimato che solo per confermare gli interventi finanziati lo scorso anno occorrono circa 18 miliardi, di cui poco meno di 11 per il taglio del cuneo fiscale.

Assegno Unico: “Vuole cancellarlo qualche funzionario europeo”

“Se c’è qualcuno che vorrebbe far saltare l’assegno unico non è certo questo Governo ma qualche zelante funzionario europeo che ha aperto una procedura di infrazione e ha chiesto all’Italia di cancellare il requisito della residenza in Italia per i percettori dell’assegno non lavoratori. Modifiche folli, ingiuste per le famiglie italiane e insostenibili per l’equilibrio dei conti dello Stato”, ha detto il premier.

Tagli in linea con le indicazioni europee

Nel corso del Consiglio dei ministri, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato l’iter del nuovo piano strutturale di bilancio, che va inviato a Bruxelles entro il 20 settembre dopo il passaggio in Parlamento.

Il documento punta a definire la traiettoria per la spesa netta, coerente con il nuovo Patto di stabilità e l’orizzonte stabiliti dall’Ue per il rientro dal deficit eccessivo da realizzare attraverso un piano di rientro che ha una durata di 4 anni, estendibile fino a 7 anni. Si stima che l’Italia possa procedere con tagli pari a circa lo 0,5%-0,6% del Pil annuo per rientrare dalla procedura di infrazione. Il testo conterà’ anche l’indicazione del deficit per l’orizzonte di programmazione indicato.

 

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