Migranti, Casarini salpa da Trapani “benedetto” dai vescovi e come se fosse la Guardia Costiera: ma qualcosa non torna
Luca Casarini torna alla carica, ripartendo da Trapani e forte della benedizione papale… e non solo. La missione Sar (search and rescue – ricerca e salvataggio) lanciata il 23 agosto, da Mediterranea Saving Humans – organizzazione umanitaria fondata dall’ex disubbidiente dell’ultrasinistra folgorato sulla tratta di Tripoli e votato alla causa dei migranti (con tanto di scafisti e trafficanti di esseri umani che ringraziano – riparte dalla missione organizzata congiuntamente con la Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana. Grazie al sostegno dei vescovi, allora, la Mare Jonio – un rimorchiatore riutilizzato per le operazioni Sar della Ong – sarà affiancata da una nave di supporto che trasporta altri volontari e personale medico, oltre che coadiuvata da un supporto aereo e con un mediatore culturale e un piccolo gruppo di giornalisti al seguito.
Migranti, la Mare Jonio di Casarini salpa da Trapani con la benedizione del Papa e l’aiuto dei vescovi
Dunque, forte dei supporti navali e aerei messi a disposizione dai vescovi, e rilanciata dai media vaticani a bordo della nave di Migrantes che, assieme alla Mare Jonio, è salpata da Trapani, forte della benedizione di Bergoglio che su Casarini e compagni ha invocato la benedizione della Madre Celeste: «Vi auguro il meglio e invio la mia benedizione all’equipaggio di Mediterranea Saving Humans e a Migrantes. Prego per voi. Grazie tante per la vostra testimonianza. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. Fraternamente, Francesco». È questo il messaggio autografo di “buon vento” che il Pontefice ha fatto recapitare nelle scorse ore tramite don Mattia Ferrari all’equipaggio di Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, salpata dal porto di Trapani per la nuova missione di monitoraggio, ricerca e soccorso.
Alla sua prima uscita la Ong ha intercettato 67 migranti portati a Lampedusa
Per la prima volta, abbiamo detto, la Mare Jonio è accompagnata lungo la sua rotta da una barca a vela di supporto organizzata dalla Fondazione Migrantes della Chiesa cattolica italiana, con funzioni di osservazione e documentazione, informazione e testimonianza. E alla sua prima uscita, ha intercettato in acque internazionali un barcone di migranti e li ha salvati tutti. Nel giro di alcune ore, ha intercettato in zona Sar (cerca e salva) tra la Tunisia e Malta un barcone di legno con a bordo 67 persone, tra cui 16 donne e alcuni bambini. Il natante, come annuncia un orgoglioso comunicato della Ong, «era in difficoltà». Tutti, come si apprende alla nota della Ong, recuperati a bordo della motovedetta CP311 della Guardia Costiera e sbarcate nel porto sicuro di Lampedusa.
Tutti gli interrogativi rimasti in sospeso, a partire dall’enigma sull’sos: è stato lanciato o no?
Tutto a posto? Secondo La Verità – che all’intera vicenda dedica da giorni cronache e approfondimenti – qualche punto resta ancora da chiarire. Come c’è da capire, intanto, se l’imbarcazione abbia lanciato o no l’Sos. Ma non solo. L’intero modus operandi desta perplessità e suscita diversi interrogativi. Il primo fra tutti che, trattandosi di operazioni e investiture che, se proprio non confliggono, comunque risultano assai poco convergenti con i provvedimenti del governo, sorge spontaneo (e non solo dalle colonne de La Verità): quando lo Stato ha abdicato alla sorveglianza dei confini?
Migranti, la benedizione del Papa e l’aiuto dei vescovi a Casarini: ma quand’è che la Guardia costiera lo avrebbe assunto?
E ancora. Non ci risulta che la Guardia costiera abbia «assunto» Luca Casarini come suo pari: dunque, come e perché sostituirsi e poi appellarsi alle funzioni e all’aiuto del corpo statale che si occupa della sicurezza marittima? E ancora, come scrive La Verità che si interroga sulla vicenda, «l’aereo che fa da pattugliatore ha le autorizzazioni al sorvolo?» Perché «è capitato sovente che l’Enac – l’ente dell’aviazione civile – abbia ritirato le licenze proprio perché questi «pattugliatori» non stanno alle regole»…
E ancora: ma la “Mare Jonio“, più volte fermata dalle autorità, può davvero navigare?
Insomma, forse sarebbe davvero il caso di fare chiarezza una volta per tutte e prima della seconda missione soprattutto, e sgomberare il campo – e la tratta di mare – da equivoci e sotterfugi. Così come sollecita il quotidiano diretto da Belpietro, «bisognerebbe decidere se la Mare Jonio, più volte fermata dalle autorità, può davvero navigare». E ancora: viene da chiedersi se nell’operazione «miracolosa» di ieri l’Sos dalla barca con i migranti sia effettivamente partito. E poi, su tutto, l’interrogativo principe rilanciato dal quotidiano citato: «I vescovi sono consapevoli che indirettamente aiutano i trafficanti di esseri umani?»…