Pallanuoto, clamorosa protesta azzurra: spalle alla giuria, un uomo in meno e gara “regalata” alla Spagna
La pallanuoto azzurra inscena una clamorosa protesta contro gli arbitri delle Olimpiadi di Parigi. La protesta (che burocraticamente è finita davanti al Cio) per le clamorose decisioni alla Var nei quarti contro l’Ungheria, finisce – plateale – in vasca. Il ‘Settebello’ al momento degli inni prima della sfida con la Spagna per i piazzamenti dal quinto all’ottavo posto ha voltato le spalle agli arbitri. Scesi in acqua, gli uomini di Campagna hanno preso a giocare volutamente con un uomo in meno, rimanendo neutrali in fase di attacco: Condemi, vittima della squalifica poi ritirata nell’ultima partita, è uscito dalla piscina togliendosi la calotta. Sotto 3-0 l’Italia ha ripreso a giocare regolarmente.
La pallanuoto azzurra protesta e rimedia un parziale di 0-3 con un uomo in meno
Dopo la clamorosa protesta iniziale, con le spalle voltate alla giuria durante gli inni nazionali e la decisione di giocare in volontaria inferiorità numerica per quattro minuti senza intensità, il Settebello della pallanuoto italiana ha perso 11-9 la semifinale per il 5-8 posto alle Olimpiadi di Parigi. Nella fase di protesta e non gioco la squadra di Campagna ha subito un parziale di 3-0, che non è stato possibile recuperare nel reato della partita. Ora gli azzurri dovranno giocare la finalina per il 7-8 posto.
Oggi è arrivata l’archiviazione finale alle proteste ufficiali. Il quarto di finale del torneo olimpico di pallanuoto fra Italia e Ungheria non si rigiocherà: anche il Tas ha respinto il ricorso della Federnuoto. La Federnuoto, dopo i due appelli rigettati dalla World Acquatics, aveva deciso di rivolgersi alla divisione ad hoc istituita per i Giochi di Parigi dal Tribunale arbitrale sportivo.
Barelli: la partita con l’Ungheria andava rigiocata
“Stanotte ci è giunta un’ulteriore nota della World Acquatics, che dice esattamente che vedendo i filmati Condemi non ha fatto gioco violento. Ed ecco perché non gli viene data una giornata di squalifica oltre alle sanzioni che aveva già subito in partita. Questo significa che se non era un atto violento, perché ha toccato la faccia dell’avversario solo tirando la palla in porta e con un gesto involontario, allora vuol dire che la partita andava rigiocata”. Così Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, interpellato nella mixed zone della 10km sul caso riguardante l’eliminazione del Settebello e la contestata espulsione di Condemi. “Quantomeno ci aspettiamo, dopo la nota della World Acquatis – ha aggiunto il presidente della Fin – che questo comparto arbitrale venga allontanato dalle Olimpiadi”.