Rocco Siffredi: “Le femministe dicono che sono di destra. Con Orbàn in Ungheria mai avuto censure”

25 Ago 2024 22:27 - di Luisa Perri

“Le femministe dicono che sono di destra…”, “Orban? Dicono sia un mezzo dittatore ma io in 25 anni non ho mai avuto censure”: emerge il Rocco Siffredi che non ti aspetti nell’intervista al Corriere di Bergamo, improntata sullo spettacolo ma che ha avuto anche alcune singolari divagazioni sulla politica.

Rocco Siffredi, al secolo Rocco Tano, grazie al mondo delle luci rosse ha acquisito una fama internazionale, accresciuta ulteriormente negli ultimi tempi, grazie alla serie Netflix, Supersex. Il pornodivo ha parlato anche di politica a margine di Bergamo Sex. E ha riservato risposte per certi versi sorprendenti.

La giornalista gli chiede della sua esperienza a Budapest, dove ha costituito la Cinecittà del porno (“Uno studio di 100mila metri quadrati, circondato da 7.000 alberi che ho fatto piantare perché quegli spazi siano assolutamente invisibili da fuori”, aveva raccontato Rocco Siffredi in un’intervista di qualche tempo fa). E Rocco Siffredi dice la sua, controcorrente. «Orbán è considerato in Europa un mezzo dittatore. Io, che risiedo e pago le tasse in Ungheria da più di 25 anni, non ho mai avuto problemi di censura».

“Orbàn lo dipingono come un mezzo dittatore, ma io vivo qui da 25 anni, mai avuto problemi”

Una posizione ribadita nel corso di questi 25 anni. In passato, aveva espresso lo stesso concetto con Vanity Fair. «L’Ungheria di Orban è abbastanza tradizionalista ma fino ad ora nessuno ci ha attaccato». E, tanto per essere ancora più espliciti, davanti alla stupore dell’intervistatrice, l’attore di origine abruzzese ricordava: « In Italia è ancora più complicato fare il mio lavoro, con il Vaticano vicino».

Al Corriere, che gli chiede di definire la sua collocazione politica, replica con un astutissimo: dicono di me… «Le femministe mi accusano di essere di destra, ma è impossibile, difendo gay e trans. Non ho mai votato. Sono del partito della felicità». Insomma, una metafora del partito dell’Amore di Cicciolina e Moana Pozzi (ma anche di Berlusconi).

Rocco Siffredi: “Amo la famiglia, i figli sono il senso della vita”

Rocco Siffredi arriva citare perfino Mario Adinolfi, il giornalista e politico cattolico con il quale ha ingaggiato in passato diverse battaglie dialettiche nei talk show italiani. «Mi manca di diventare nonno. Se c’è qualcuno che ama la famiglia più di Adinolfi – dice alla stupefatta intervistatrice – sono io. Amo il sesso e la famiglia, sono un super family man. L’anno più bello della mia vita è stato il 1996, quando è nato Lorenzo, e poi i dieci successivi. Mi dividevo tra il set e i bambini. I figli sono il senso della vita». Ma non ditelo alle femministe…

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