Salis, FdI: “Si deve revocare l’incarico al suo collaboratore che incita all’odio. La mela non cade lontana dall’albero”

21 Ago 2024 12:52 - di Adriana De Conto
FdI collaboratore Salis

La “fascinazione” per i manganellatori dei poliziotti (“pupazzi della Meloni”). Poi l'”entusiasmo” per il rogo del fantoccio della premier in piazza. Ne ha fatte troppe  il portaborse di Ilaria Salis, Mattia Tombolini. Del resto il curriculum “esemplare” dell’editore di Zerocalcare è tutto sui suoi profili social. Tutti atteggiamenti da lui enfatizzati su Fb quasi come medaglie. L’incitazione all’odio politico non è più tollerabile. Di fronte alle tante “bravate”  del collaboratore “perfetto” della neoparlamentare, Fratelli d’Italia reagisce. E dovrebbero farlo anche gli sponsor della Salis.  Coloro che ne hanno sostenuto la candidatura dovrebbero sentirsi in imbarazzo per queste uscite violente del collaboratore “scelto”.

Foti: “Il collaboratore di Salis si dimetta. Bonelli e Fratoianni gli revochino l’incarico”

La mela non cade lontano dall’albero– interviene Tommaso Foti-. Non stupisce, infatti, che Ilaria Salis, candidata al Parlamento europeo dal duo Bonelli-Fratoianni per sottrarla, come è accaduto dopo la sua elezione, alla carcerazione cui era sottoposta in Ungheria essendo accusata di avere commesso gravi reati, abbia scelto, secondo un quotidiano, un collaboratore al Parlamento europeo in linea con il suo modo di agire”. Il capogruppo alla Camera di FdI ha messo insieme i vari tasselli del comportamento recente di Mattia Tombolini e ha proseguito:

“Risulta che il prescelto da Salis, che oltre alla vicenda ungherese riporta nel personale curriculum anche condanne pronunciate in Italia, pubblichi foto sui social di poliziotti presi a bastonate, si dica affascinato dalla banda Bellini, violenti rossi degli anni 70;  e gioisca davanti al rogo del fantoccio di Giorgia Meloni”. Dunque arriva al punto politico non aggirabile: “Vogliamo sperare che Bonelli e Fratoianni, sponsor politici di Salis, chiedano al predetto di dimettersi dall’incarico. O, in subordine, chiedano alla loro protetta di revocare l’incarico conferito al predetto. A meno che per i due maggiorenti di Avs i comportamenti gravi e che offendono le istituzioni siano sempre e solo quelli dei loro nemici, la parola avversari non fa parte del loro vocabolario politico.E mai quelli dei propri adepti e dei loro collaboratori”.

Varchi: “La sinistra strizza l’occhio a chi bastona le forse dell’ordine”

Fare finta di nulla non è ammissibile, FdI incalza: “Ma davvero Bonelli e Fratoianni, che già avrebbero dovuto dire chiaramente ciò che hanno farfugliato confusamente dopo il caso Soumahoro, nulla hanno da dire in questo clamoroso e riprovevole caso?” Non si stupisce Carolina Varchi, deputato e capogruppo in commissione Giustizia di Fratelli d’Italia. “Che una eurodeputata con il curriculum, anche giudiziario, di Ilaria Salis scelga come collaboratore al Parlamento europeo chi diffonde messaggi di odio e violenza non sorprende. Sembrano fatti l’uno per l’altra”.

Delmastro: “Salis è la sinistra eterna che mostra il suo vero volto”.

“Chi si assomiglia si piglia”, attacca Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia. “Inutile chiedere a Salis, data la perfetta sintonia di pensiero, la revoca dell’incarico del collaboratore. D’altronde se Salis è europarlamentare perché appartiene ad una allegra compagnia che gira il mondo per sfondare le teste a chi la pensa diversamente, è normale che il suo collaboratore sia tale perché inneggia alle bastonate alla polizia. Salis ha un solo pregio: è la sinistra eterna che mostra il vero volto e non indossa più maschere”. Lo dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia. Conclude il vicepresidente vicario dei senatori di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon: “Mi chiedo con disillusione se per una volta dalle bocche dei tribuni della sinistra usciranno parole di condanna nei confronti di chi ripudia il confronto civile praticando ed esaltando la violenza politica”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *