Sinner positivo all’antidoping: assolto, giocherà gli Us Open. Ma Wada e Nado possono fare ricorso
“Ora mi lascerò alle spalle questo periodo impegnativo e profondamente sfortunato. Continuerò a fare tutto il possibile per assicurarmi di continuare a rispettare il programma antidoping dell’Itia e ho una squadra intorno a me meticolosa nel seguire le regole”: Jannik Sinner, risultato positivo al Clostebol, commenta così su Instagram il proscioglimento da parte dell’Itia.
“Le regole antidoping devono essere molto rigide per essere efficaci – sottolinea l’avvocato di Sinner, Jamie Singer di Onside Law – Purtroppo la sfortunata conseguenza è che, occasionalmente, atleti del tutto innocenti ne rimangono coinvolti. Non c’è dubbio che Jannik sia innocente. In questo caso l’Itia non ha messo in discussione questo principio chiave. Tuttavia, secondo le norme sulla responsabilità oggettiva, Jannik è responsabile di tutto ciò che è presente nel suo sistema, anche quando ne è del tutto inconsapevole, come in questo caso eccezionale”.
Sinner positivo al clostebol
L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) conferma oggi che un tribunale indipendente convocato da Sport Resolutions ha stabilito che il tennista italiano Jannik Sinner non ha alcuna colpa o negligenza per due violazioni delle norme antidoping nell’ambito del programma antidoping del tennis (TADP), essendo risultato positivo due volte alla sostanza proibita clostebol nel marzo 2024″. Con queste parole si apre il comunicato dell’agenzia ITIA a proposito della contaminazione del numero 1 del mondo da una pomata usata da un suo fisioterapista. L’ITIA è un organismo indipendente fondato dai suoi membri tennistici per promuovere, incoraggiare, migliorare e salvaguardare l’integrità degli eventi tennistici professionistici dei suoi membri in tutto il mondo.
Wada e Nado Italia hanno 30 giorni per presentare ricorso
Jamie Singer, l’avvocato di Jannik, sempre citato dal comunicato diffuso dal tennista, ha commentato così la vicenda: “Le regole antidoping devono essere molto severe per essere efficaci. Purtroppo la sfortunata conseguenza è che, occasionalmente, atleti completamente innocenti vengono coinvolti. Non c’è dubbio che Jannik sia completamente innocente in questo caso. L’ITIA non ha contestato questo principio fondamentale. Tuttavia, secondo le regole, è responsabile degli errori dei membri del suo team e quegli errori hanno purtroppo portato al test positivo che l’ITIA ha appena annunciato”.
Ora la palla passa a Wada e Nado Italia, che hanno 30 giorni di tempo per decidere se presentare ricorso contro la decisione. In Italia, l’ultimo importante precedente di positività al clostebol è quello del calciatore José Luis Palomino, all’epoca all’Atalanta. Nado Italia in quel caso aveva presentato ricorso contro la sua assoluzione, confermata però dal Tas di Losanna.