Stacca un orecchio a morsi a un carabiniere, brutale aggressione a Sulmona. L’uomo era evaso dai domiciliari

13 Ago 2024 19:05 - di Alberto Consoli
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Ha morso un carabinieri staccandigli l’orecchio. L’assurda violenza ha cone teatro Sulmona, nell’Aquilano. A ferire il carabiniere, medicato al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Sulmona, sarebbe stato un 46enne di Cocullo (L’Aquila). L’aggressore, nonostante i domiciliari, è stato sorpreso in un bar del capoluogo peligno dalla pattuglia dei carabinieri. E’ stato quando gli hanno richiesto i documenti che l’uomo ha dato in escandesacenze, ha aggredito il militare e lo ha preso a morsi. Staccandogli parte del padiglione auricolare. Il 46enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni.

Stacca un orecchio a un carabiniere: atto barbarico

Unarma, associazione sindacale Carabinieri, ha espresso sdegno e preoccupazione per l’inaccettabile episodio di violenza, riporta Rainews. “L’aggressione, culminata con il distacco di una parte dell’orecchio rappresenta un atto barbarico che non può essere tollerato. Questo episodio mette in luce, ancora una volta, le difficili e pericolose condizioni in cui i nostri uomini e le nostre donne sono chiamati a operare quotidianamente”.

L’appello di Unarma

Dopo l’ennesimo episodio brutale, l’appello è accorato: “Chiediamo con forza che vengano adottate misure concrete e immediate per tutelare l‘integrità fisica e morale dei carabinieri. A partire da una revisione delle modalità di gestione dei soggetti pericolosi; soprattutto quando già sottoposti a misure restrittive della libertà personale. Inoltre, è necessario un inasprimento delle pene per chi si rende protagonista di atti di violenza contro le forze dell’ordine. Affinché simili episodi non si ripetano più – ha concluso la segretaria regionale Unarma di Abruzzo e Molise -. Esprimiamo la nostra piena solidarietà al collega ferito e alla sua famiglia, augurandogli una pronta e completa guarigione. Continueremo a vigilare affinché episodi di tale gravità non vengano minimizzati e siano trattati con la massima serietà dalle istituzioni competenti”.

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