Stellantis, crollano gli utili e i conti non tornano agli azionisti americani: citata in giudizio in tribunale

16 Ago 2024 18:33 - di Carlo Marini
azionisti Stellantis

“Stellantis è stata citata in giudizio da alcuni azionisti negli Stati Uniti per ‘dichiarazioni false e fuorvianti al mercato'”. Nella denuncia – depositata giovedì al tribunale federale di Manhattan –  si sostiene che il colosso dell’auto “avrebbe gonfiato il prezzo delle sue azioni per gran parte del 2024, effettuando valutazioni ‘estremamente positive’ su inventari, potere di determinazione dei prezzi, nuovi prodotti e margine operativo”.

Gli azionisti americani affermano che “la verità sarebbe emersa il 25 luglio, quando Stellantis ha dichiarato che l’utile operativo rettificato del primo semestre è sceso del 40% a 8,46 miliardi di euro (9,28 miliardi di dollari), al di sotto degli 8,85 miliardi di euro previsti dagli analisti”.

L’accusa: “Stellantis ha gonfiato il prezzo delle sue azioni”

La notizia è stata anticipata da Reuters che la riporta sul suo sito internet. “La denuncia, presentata presso il Tribunale federale di Manhattan, sostiene che Stellantis avrebbe gonfiato artificialmente il prezzo delle sue azioni per gran parte del 2024, facendo valutazioni ‘eccessivamente positive’ su scorte, pricing power, nuovi prodotti e margine operativo’ e “che la verità è emersa il 25 luglio”, in particolare per il forte calo dell’utile operativo rettificato, quando Stellantis ha comunicato al mercato i risultati della prima metà del 2024.

Stellantis minimizza: ci difenderemo con gli azionisti in tribunale

L’azione legale coinvolge direttamente anche il ceo Carlos Tavares e la cfo Natalie Knight. Reuters riporta anche la posizione di Stellantis: “Questa causa è priva di fondamento e l’azienda intende difendersi vigorosamente”. Si ricorda inoltre come “negli Stati Uniti è frequente che gli azionisti facciano causa alle società dopo un inatteso calo del valore delle azioni”.

Stellantis ha comunicato lo scorso 25 luglio di aver chiuso il semestre con un utile netto di 5,6 miliardi di euro, in calo del 48% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente “soprattutto per la diminuzione dei volumi e del mix, i cambi meno favorevoli e i costi di ristrutturazione”. L’utile operativo rettificato è si è attestato a 8,5 miliardi di euro, in calo di 5,7 miliardi, -40%, “per effetto essenzialmente del decremento in Nord America”.

I ricavi netti pari a 85 miliardi, si sono ridotti del 14%. “La performance della società nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative – aveva commentato in quell’occasione il ceo Tavares – riflettendo un contesto settoriale difficile ma anche problematiche operative aziendali. Mentre da un lato si rendevano necessarie azioni correttive, ora in fase di esecuzione, dall’altro abbiamo avviato un’offensiva sui prodotti, che prevede non meno di venti nuovi modelli da lanciare nel corso dell’anno, e che offrirà maggiori opportunità quanto più eseguita bene. Abbiamo molto lavoro da fare, soprattutto in Nord America, per massimizzare il nostro potenziale a lungo termine”.

 

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