Strage di Bologna, FdI replica a Bolognesi: “Inaccettabili parole d’odio contro il governo”

2 Ago 2024 20:35 - di Giovanni Pasero
strage di Bologna

“Ogni 2 agosto, con modalità rituale ma sentita, ricordiamo le vittime innocenti della mostruosa strage alla stazione di Bologna. Ciò che però non è accettabile, e rispondiamo al mittente, sono i meschini e scomposti attacchi lanciati dal presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi“. Con parole nette il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti replica alle frasi pronunciate in occasione della cerimonia.

Foti: “Schlein prenda le distanze dalle parole di Bolognesi”

“Quest’anno – prosegue Foti – Bolognesi, si è spinto oltre ogni tollerabile limite, arrivando a denunciare la presenza di neofascisti nel governo e a descrivere la riforma della magistratura come una delle proposte ispirate alla P2. Non può sfuggire il fatto che Bolognesi, in un recente passato, sia stato eletto parlamentare del Partito democratico, quello stesso partito che oggi attraverso una nota a firma di suoi qualificati esponenti, conferma e sottoscrive le sue tesi. Dica, senza fuggire come le è consuetudine, il segretario del Pd Schlein se si riconosce nelle assurde affermazioni di Bolognesi, poiché se così fosse dovrebbe assumere le iniziative del caso, anziché buttare la pietra e nascondere la mano, così come i pavidi sono soliti fare. Fratelli d’Italia – continua Foti – da sempre si batte per fare piena luce sulle connessioni del terrorismo interno e internazionale con la strage di Bologna e le relative attività dei servizi segreti italiani ed esteri di allora. La memoria delle vittime del 2 agosto – conclude il presidente dei deputati di FdI – non deve assolutamente diventare l’occasione per lanciare puntualmente attacchi politici infami e totalmente infondati”.

Malan: “A sinistra nostalgici della violenza degli anni di piombo”

Con una nota altrettanto dura, interviene Lucio Malan. “Anche oggi la sinistra usa una triste ricorrenza, che dovrebbe unire tutti nella più ferma condanna dell’uso della violenza, per tentare di creare divisioni e per attaccare il Governo e la maggioranza – dichiara il capogruppo di FdI al Senato – anche con specifiche accuse infamanti. Mentre per l’ex deputato del Pd Bolognesi si può considerare il coinvolgimento personale per il suo familiare vittima nel vile attentato di 44 anni fa, ciò non vale per altri esponenti politici. Sembra che ci siano dei nostalgici della violenza di quei tristi anni. La matrice fascista della strage di Bologna è stabilita dalle sentenze giudiziarie, ma oggi qualcuno sembra dimenticare i morti fatti dalla parte opposta, o essere tornato a oscillare tra la definizione delle BR come ‘brigate sedicenti rosse’ e come ‘compagni che sbagliano’. Il no alla violenza deve includere ogni violenza politica – conclude Malan – e non essere occasione per seminare odio in un momento dove in pochi mesi abbiamo avuto due tentati omicidi politici, a Robert Fico e Donald Trump”.

De Priamo: assurdo strumentalizzare contro il governo anche la strage di Bologna

“Le parole di odio e i tentativi di strumentalizzare contro il Governo un evento tragico della storia d’Italia, che è la strage della stazione di Bologna, sono inaccettabili”, incalza il senatore Andrea De Priamo. “Le commemorazioni delle vittime della stagione del terrorismo – nota il parlamentare di FdI – con troppe date che rievocano anni bui della democrazia e che troppe vittime hanno mietuto, dovrebbero essere un momento di unità e coesione e l’unico sforzo, oltre al ricordo delle vittime, deve essere la ricerca della verita’ e il rifiuto dell’odio e della violenza. Attribuire o sottintendere discendenze o derivazioni del Governo da ambienti o storie responsabili della bomba alla stazione di Bologna o di qualsiasi altro episodio di quegli anni, rappresenta il livello piu’ basso di strumentalizzazione di una tragedia che si possa raggiungere contro un Governo”.

Lisei: da Bolognesi parole offensive

“Fratelli d’Italia, va ricordato – prosegue De Priamo – ha presentato il DdL 991, a prima firma del senatore Lisei, in materia di benefici per i parenti delle vittime del terrorismo che stiamo esaminando in Commissione Affari Costituzionali del Senato. L’intolleranza e il furore ideologico della sinistra impediscono il compimento di quel lavoro che tutte le forze politiche devono realizzare assieme, e cioè arrivare ad una verità non di parte sulla stagione del terrorismo, sulle bombe, sugli omicidi politici di uomini dello Stato e di tanti ragazzi, di ogni parte politica, che hanno pagato con la vita la cieca follia dell’odio e della violenza”.

“È davvero difficile comprendere le parole di Bolognesi – commenta il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei – in quanto è la stessa persona che si è seduta al tavolo con il governo, che insulta, e che ha firmato assieme ai membri del Parlamento e della maggioranza, che insulta, una legge sacrosanta per ottenere una estensione dei benefici delle vittime del terrorismo. Le parole pronunciate sono offensive e non fanno altro che alimentare un clima d’odio politico e di discriminazione politica nei confronti della maggioranza di governo. Chi le ha pronunciate se ne assumerà la responsabilità di fronte all’opinione pubblica, che in gran parte ha capito che c’è chi vuole commemorare, rispettare le vittime e far sì che abbiano i giusti risarcimenti e chi – conclude Lisei – invece, vuole solo specularci”.

“Il giorno della strage di Bologna, Giorgia Meloni aveva 5 anni”

“Nel 44° anniversario della strage alla stazione di Bologna, ricordo quel vile attentato che provocò 85 vittime e 200 feriti e mi unisco al dolore delle famiglie delle vittime. Un ricordo che non può essere macchiato dalle parole d’odio pronunciate oggi verso il governo Meloni che secondo una tesi infamante sarebbe l’erede di questi atti ignobili. Allusioni inammissibili che servono solo a dividere, fomentare odio e che rischiano di innescare una nuova spirale di violenza”. Lo dichiara in una nota la deputata di Fratelli d’Italia Beatriz Colombo.

Secondo Colombo “è irragionevole imputare qualsivoglia responsabilità, anche solo morale, a gente che all’epoca non arrivava a 5 anni come il presidente Meloni e il viceministro Bignami o che aveva 2 anni come la sottoscritta. Bologna è altra cosa rispetto a questo esercizio di odio. In quel momento tragico di 44 anni fa, i bolognesi reagirono con coraggio accorrendo tutti in massa a prestare aiuto. Perché noi siamo quella gente lì che va a scavare, usa le pale, le mani, si mette gli stivali, si tira su le maniche e non molla davanti a niente; gente che casca ma è subito pronta a rialzarsi. Siamo un popolo forte e sappiamo tirare fuori dal peggio il nostro lato migliore”, conclude l’esponente di FdI.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • renato 3 Agosto 2024

    Cosa accusano il Governo con quali prove? Accostare il governo a questi terroristi è gravissimo. Allora il piddi e complice delle brigate rosse non ha mai condannato per l’omicidio di Aldo Moro. La smettano di rompere le scatole e pensino ai danni che hanno fatto nei governi precedenti.

  • eugenio 3 Agosto 2024

    Siamo alle solite, è tutta colpa del Governo Meloni. Infatti è risaputo che Giorgia a 5 anni aveva pianificato l’attentato di Bologna assieme alle sue compagne di scuola materna.
    Quando finiranno i sinistrorsi accecati dalla ideologia di sparare fesserie, rimpiango Berlinguer che era una persona seria.
    Alla luce e sulla falsariga di quanto detto da Bolognesi potremmo affermare che il PD è responsabile dell’assassinio di Aldo Moro.

  • Giacomo Russo 2 Agosto 2024

    I nazicomunisti antisemiti non perdono occasione per dimostrare quello che realmente sono e che gli italiani hanno ormai capito : sputano odio e veleno su chi legittimamente governa per volontà del popolo. La verità sulle stragi, non solo di Bologna, la stiamo tutti aspettando, lo sappiate, nazicomunisti antisemiti.!. Intanto cancellateil nome di via Stalingrado che costituisce apologia di reato perché ha il nome di un feroce dittatore paragonabile solo a Hitler., se ne avete la dignità ed il coraggio.