Strage di Solingen, il siriano arrestato doveva essere espulso. Riuscì ad ottenere una “protezione sussidiaria”

26 Ago 2024 8:42 - di Gabriele Alberti
Strage Solingen espulso

L’attentatore di Solingen, la cittadina della Renania tedesca nota, doveva essere espulso. Lo ha reso noto la Bild Era stato accolto nel centro d’accoglienza – paradossalmente a 200 metri dal luogo della strage-  aveva ottenuto lo status di rifugiato con la protezione speciale. Poi si era trasformato in un fantasma quando le autorità hanno disposto la sua espulsione. La procura federale tedesca ha convalidato il fermo e confermato il sospetto: il siriano di 26 anni, che si è consegnato alle forze dell’ordine per la strage di Solingen “condivide l’ideologia di Isis” e si è “unito” all’organizzazione terroristica prima del 23 agosto.

Strage di Solingen, il siriano arrestato ebbe nel 2023 il foglio di via

Sulle tre vittime  i feriti di questa ordinata cittadina da 161.000 abitanti, s’infiamma il dibattito politico in Germania. A surriscaldare gli animi, a una settimana dalle elezioni in Sassonia e Turingia dove la destra è in netto vantaggio, la circostanza che l’attentatore avrebbe dovuto essere espulso nel 2023. La Bild – anche il quotidiano Die Welt ha confermato la ricostruzione-  ha fatto notare che questo non sarebbe accaduto a causa del lassismo degli enti addetti alle procedure. A riportare le circostanze rese note dal quotidiano tedesco è l’Ansa. A Bielefeld, dove era arrivato a dicembre del 2022, il siriano non aveva ottenuto il diritto di asilo e avrebbe dovuto essere rimandato in Bulgaria. Chi avrebbe dovuto reperirlo però “bussò alla sua porta soltanto una volta”. E quattro giorni dopo la scadenza della misura, il giovane – evidentemente ben guidato ammette il tabloid – ritirò il ricorso sul trasferimento, riuscendo poi ad ottenere una “protezione sussidiaria”.

Cosa non ha funzionato nel sistema d’accoglienza tedesco

Al Hasan, che non figurava nella lista dei soggetti pericolosi della scena islamista si era evidentemente radicalizzato: la procura di Karlsruhe, dove oggi è stato trasportato in elicottero da agenti pesantemente armati, ha scritto in una nota: “è fortemente sospettato di far parte dell’Isis”, per lui viene disposta la detenzione preventiva. “Issa Al H condivide l’ideologia dell’associazione terroristica straniera “Stato Islamico”. E si è unito all’organizzazione in un momento non meglio specificato precedente al 23 agosto- si legge ancora -. A causa delle sue convinzioni radicali islamiste era arrivato alla conclusione di uccidere un numero possibilmente grande di persone dal suo punto di vista infedeli alla festa di Solingen il 23 agosto. Sul posto con un coltello ha colpito ripetutamente dietro la schiena, mirando al collo e alle parti superiori del corpo i visitatori del festival”.

Strage di Solingen: espulsione del siriano fallita un anno fa

Di certo più di qualcosa nel sistema d’accoglienza tedesco non ha funzionato. Perché il siriano era arrivato in Germania quasi due anni fa (dicembre 2022) dalla Bulgaria tramite la rotta balcanica. Aveva chiesto asilo a Bielefeld e fino all’altro giorno per le autorità era semplicemente uno dei 130 rifugiati di un apparentemente tranquillo centro d’accoglienza. Nonostante un decreto d’espulsione. Secondo il trattato di Dublino, la Bulgaria era il Paese competente a trattare la sua pratica: perché da lì era entrato in Europa (l’anno precedente); e dalla Germania, con tutta calma, era stata avviata una richiesta di trasferimento, peraltro accettata. Il tentativo di espulsione, però, è fallito nel giugno di un anno fa. Semplicemente perché il siriano non era nel suo alloggio quando le autorità si sono presentate lì per rintracciarlo. Da quel momento non è stato più cercato.

In Germania il dibattito si surriscalda: “Grazie Merkel…”

“Grazie Merkel, partito dei verdi”, si legge in uno dei messaggi fra i fiori. La pressione sul governo è molto forte, lo scontro politico si inasprisce. Così se il vice cancelliere Robert Habeck ha rivendicato più soldi per un polizia meglio attrezzata contro il terrorismo;  e una legge più dura sulle armi e i coltelli; ‘opposizione guidata da Friedrich Merz è insorta: stop alla concessione dell’asilo per siriani e afghani. “La colpa non è del coltello”, titola Faz: “è la politica sui rifugiati a dover cambiare”. Toni forti, ma non è detto che basti per strappare i voti a Bjoern Hoecke. L’attentato è stato consumato durante il Festival dell’inclusione: la grande festa per i 650 anni dalla fondazione della città, che sarebbe dovuta durare tre giorni e che ora è stata annullata.

 

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