Teheran a muso duro, Meloni sente Netanyahu: serve de-escalation, cessate il fuoco, liberazione degli ostaggi

13 Ago 2024 13:21 - di Bianca Conte
Meloni Netanyahu

Teheran a muso duro: non ascolta appelli, non ammette dialogo e repliche. Il ministero degli Esteri iraniano ha respinto ogni esortazione politica e qualunque invito diplomatico a evitare un’escalation, respingendo al mittente richiami e istanze arrivati da Francia, Germania e Regno unito. Secondo Fox News, Teheran e i suoi satelliti della Mezzaluna sciita potrebbero lanciare a breve un attacco contro lo Stato ebraico. E questa mattina, in un contesto sempre più teso, la premier Meloni ha sentito il primo ministro israeliano Netanyahu.

Teheran respinge gli appelli al dialogo, Meloni sente Netanyahu

E con l’Iran sempre più minaccioso, dal fronte contrapposto Israele contrattacca e dichiara che «se Teheran ci attacca, rispondiamo sul suo territorio». Il segretario di Stato americano Blinken, intanto, ha discusso con il suo omologo turco dell’importanza che Hamas prenda parte al vertice di giovedì per un accordo di cessate il fuoco. Meloni nel frattempo ha sentito telefonicamente Netanyahu: «Serve de-escalation, liberazione degli ostaggi, e cessate il fuoco».

La telefonata Meloni-Netanyahu: serve de-escalation e cessate il fuoco

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’ambito dei continui contatti che sta intrattenendo sulla crisi in Medio Oriente, ha avuto oggi una nuova conversazione telefonica con il Primo Ministro di Israele, Benjamin Netanyahu. Nel corso del colloquio telefonico la premier Meloni ha reiterato il forte auspicio che si possa trovare un accordo per un cessate il fuoco sostenibile a Gaza e il rilascio degli ostaggi, in linea con la Risoluzione 2735 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in occasione del prossimo round negoziale del 15 agosto.

Convinto sostegno alla mediazione guidata da Stati Uniti, Egitto e Qatar

Non solo: ribadendo il convinto sostegno alla mediazione guidata da Stati Uniti, Egitto e Qatar, il nostro presidente del Consiglio, nel riconoscere il diritto all’autodifesa di Israele, ha sottolineato l’importanza di una de-escalation a livello regionale, incluso lungo il confine israelo-libanese, dove è presente la forza di interposizione delle Nazioni Unite, Unifil, in cui l’Italia gioca un ruolo di primo piano.

E tra le forze israeliane è “massima allerta”: pronti per difesa e attacco

Sulla linea di guerra mediorientale, è dunque “massima allerta” per i militari israeliani. Lo ha confermato il portavoce delle forze israeliane (Idf), Daniel Hagari, e lo riporta il Times of Israel. Hagari ha precisato che non ci sono sinora cambiamenti sulle linee guida di emergenza per la popolazione civile. «Seguiamo i nostri nemici e gli sviluppi in Medio Oriente, soprattutto Hezbollah e Iran», ha detto il portavoce militare israeliano, confermando un aumento dei pattugliamenti aerei sul vicino Libano per «individuare e intercettare le minacce». «Prendiamo sul serio le dichiarazioni dei nostri nemici e – ha rimarcato – siamo quindi pronti al massimo livello di preparazione per la difesa e l’attacco».

Meloni sente Netanyahu, il ministro Tajani  a colloquio con l’omologo iraniano

E nel fitto lavoro al tavolo strategico-diplomatico il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo al Tg4 in merito a una telefonata intercorsa con l’omologo iraniano, ha reso noto anche che: «Al mio collega iraniano ho detto che sarebbe un errore un’iniziativa che porti a un escalation nell’area, perché poi a pagarne il prezzo sarebbe soprattutto la popolazione civile».

L’Italia al lavoro per impedire l’escalation

Aggiungendo tra l’altro l’importanza di considerare la necessità «di fare in modo di valutare prima la trattativa sul cessate il fuoco a Gaza, che è l’elemento chiave se si vuole evitare all’escalation e poi eventualmente scegliere cosa fare. Mi pare però che gli iraniani siano per una posizione piuttosto dura. E il messaggio dell’Italia ancora una volta è quello indirizzato a impedire un’azione che provochi un peggioramento. Un aggravamento della situazione in tutto il Medio oriente».

Biden al lavoro per la de-escalation: sente i leader di Francia, Germania, Italia e Gb

Da oltreoceano, infine, si fa sentire la voce degli Usa: «Il presidente Biden oggi ha parlato con Francia, Germania, Italia e Regno Unito per discutere la situazione in Medio Oriente e gli sforzi in corso per la de-escalation delle tensioni e raggiungere un cessate fuoco e l’accordo per il rilascio degli ostaggi». Il nodo da sciogliere intreccia la trama di dialogo e trattative sempre più tesa ed estesa.

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