Urso: “L’Italia che produce ha rialzato la testa, cresciamo più di Francia e Germania”

14 Ago 2024 8:33 - di Luigi Albano
Adolfo Urso

“Nessuna battuta d’arresto, anzi. Il Pil crescerà quest’anno in Italia più che in Francia e in Germania; gli occupati sono aumentanti di 805 mila unità dall’inizio della legislatura, di cui 66 mila nella manifattura, l’export nel primo trimestre ha eguagliato quello del Giappone”. Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in una intervista a La Stampa.

L’esponente di FdI spiega al quotidiano del gruppo Gedi perché cresce la Cig. “La Cassa integrazione è uno strumento che accompagna le fasi di riconversione produttiva, come stiamo facendo, investendo nei settori del futuro: microelettronica, tecnologia green, aerospazio, farmaceutica, cantieristica e nautica” e “ora dobbiamo lavorare insieme per affiancare il nucleare all’energia rinnovabile. È un binomio assolutamente necessario per garantire energia sicura, pulita e soprattutto a prezzi contenuti”.

Piano casa: la formula per i neoassunti

Sul fronte dei salari precisa poi che “stiamo lavorando con Confindustria a un ‘Piano casa’ per consentire di sgravare il costo degli alloggi per i neoassunti, oltre alla conferma del taglio del cuneo fiscale. Va comunque registrato il dato nettamente positivo sulla crescita dei redditi certificato dall’Ocse. Siamo sulla strada giusta”. Alla domanda se si attenda un autunno caldo sul lavoro, Urso precisa: “Non abbiamo segnali negativi. Anzi. Quest’estate il costo della benzina e del gasolio si è ridotto rispetto allo scorso anno. E anche i prezzi dei biglietti aerei non registrano più quei fenomeni speculativi degli altri anni. Sono aumentati i prezzi in alcuni settori turistici ma in generale si registra un’inflazione che è tra le più basse d’Europa. Peraltro, nel tavolo con i sindacati del 5 agosto abbiamo registrato larghi consensi, anche di sigle che storicamente guardano a sinistra. L’Italia che produce ha rialzato la testa”.

La svolta su Termini Imerese

Urso rivendica anche il successo della conclusione della vertenza su Termini Imerese come degli altri tavoli di crisi industriali: “In questi due anni non vi è stato un caso di nostra competenza che si sia chiuso negativamente. Abbiamo sempre trovato una soluzione positiva, in alcuni casi, come con Wartsila, Marelli, Whirlpool Emea o anche la Fos di Battipaglia, con riconversioni industriali in settori a più alta competitività. Abbiamo inoltre avviato a soluzione crisi endemiche del nostro sistema industriale. Termini Imerese, appunto, con 13 anni di Cassa integrazione, come anche Piombino, con 10 anni di Cassa integrazione dove nei mesi scorsi è stato raggiunto un accordo con due importanti produttori siderurgici, e la stessa ex Ilva, avviata al rilancio produttivo con le procedure di gara già iniziate”.

L’operazione trasparenza del ministro Urso

“Nella scorsa legislatura non si sapeva nemmeno quanti fossero i tavoli di crisi, alcuni parlavano di 180 con centinaia di migliaia di lavoratori coinvolti. Ma i dati non venivano comunicati nemmeno al Parlamento. Adesso – conclude Urso – chiunque può saperlo: abbiamo messo in campo un’operazione trasparenza, basta andare sul sito del Ministero e contare quelli attivi. Ad oggi sono 32″.

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