Veliero Bayesian, indagato il comandante Curfield per naufragio e omicidio colposi

26 Ago 2024 10:19 - di Redazione
Naufragio Bayesian

Il comandante James Cutfield è indagato per il naufragio del Bayesian a Porticello. La procura di Termini Imerese ha deciso per l’iscrizione nel registro dopo averlo interrogato per la seconda volta sull’affondamento del veliero, avvenuto il 19 agosto scorso vicino al porto in provincia di Palermo. E nei prossimi giorni potrebbe finire sotto indagine anche il membro dell’equipaggio di guardia in plancia. Perché a quanto pare toccava lui a dare l’allarme ai passeggeri. Oltre al vice del comandante.

Cutflield è stato ascoltato per due ore dai magistrati della procura di Termini Imerese – riporta l’Ansa -.  Le questioni che il pm ha voluto chiarire con il capitano sono in relazione alle testimonianze degli ospiti della nave e dei membri dell’equipaggio; anche dopo aver acquisito le immagini del robot subacqueo inviato sul fondale dove giace il Bayesian dopo il naufragio. Intanto l’indagine si concentra sulle cause dell’affondamento. Secondo gli esperti, oltre al downburst, a spingere sul fondale il Bayesian è stato un errore tecnico: uno dei portelloni, molto probabilmente quello laterale, è rimasto aperto.

L’indagine e l’errore umano

Il sostituto Raffaele Cammarano comunicherà oggi a Cutfield che la sua posizione nell’indagine è cambiata. La necessità di procedere con le autopsie è dietro l’accelerazione delle indagini. Il comandante adesso potrà difendersi, nominando propri consulenti per gli atti irripetibili previsti a partire dai prossimi giorni. Ieri dopo il colloquio con i magistrati Cutfield ha ricevuto l’invito a nominare un avvocato difensore. Durante l’interrogatorio il comandante ha dovuto spiegare come sia stato possibile l’affondamento del veliero. Perché secondo gli esperti anche in presenza di condizioni estreme il Bayesian non doveva colare a picco. A meno che non abbia imbarcato acqua a causa di un errore umano. Ovvero proprio aver lasciato aperto il portellone laterale. Che ha fatto inabissare di poppa il veliero a causa della troppa acqua imbarcata.

Il portellone laterale

A parlare di un errore umano sulla chiusura del portellone laterale oggi con il Corriere della Sera è Franco Rossi, ingegnere in pensione che aveva lavorato al progetto dello yacht nei cantieri di Viareggio della Perini. «Se la chiusura è totale l’acqua non può entrare. E anche in condizioni meteo molto avverse la barca rolla ma non va mai a fondo. Per questa ragione credo sia rimasto aperto il portellone laterale, dove si fanno uscire i tender. Se è andata così, quando la barca ha sbandato sono entrate tonnellate d’acqua che avranno invaso anche la sala macchine e non c’è stato più nulla da fare», dice Rossi. Ma una parte dell’indagine sarà anche dedicata a conoscere il comportamento dei membri dell’equipaggio durante l’emergenza. Perché, è il ragionamento della procura, è strano che si siano salvati tutti mentre i passeggeri sono morti. Forse non hanno ricevuto le necessarie indicazioni?

L’allerta meteo

La conferma della mancanza di un’allerta meteo è invece arrivata dal comandante della Guardia Costiera di Palermo Raffaele Macauda: «Il Meteomar (dell’Aeronautica militare, ndr) di quel giorno, dalla mezzanotte del 19 agosto fino alle dodici ore successive, prevedeva nella zona isolati temporali e visibilità buona. Ciò significa che, al di là di eventi estremi, non c’erano avvisi di burrasca». Ma I pescatori di Porticello non sono d’accordo: «Non ci saranno stati avvisi ma a mezzanotte già si capiva che stava arrivando qualcosa di brutto. Era tutto un lampeggiare, tant’è che nessuno di noi è uscito in mare». Quattro ore dopo il veliero è affondato.

Il progettista

Anche Franco Romani, l’uomo che ha progettato il Bayesian – riporta il sito Opendice che un veliero non può affondare per un po’ di vento. E punta il dito in un’intervista a La Stampa al portellone laterale lasciato aperto. «Le imbarcazioni Perini nascevano nel mio ufficio. Il Bayesian fa parte della serie 56 metri. Sono state barche fortunate: ne abbiamo realizzate 10, di cui 9 a due alberi. Un armatore ci ha chiesto, invece, qualcosa di diverso: a quel punto abbiamo mantenuto il progetto di base e realizzato uno sloop a un solo albero, con un grande pozzetto a prora, un ambiente che è un vero spettacolo dove si svolge in prevalenza la vita di chi è in barca. Era il “più” della barca», ricorda. E poi segnala: «È normale che la deriva sia in posizione sollevata e abbassata quando si va a vela perché dà maggiore stabilità».

Il ruolo del comandante

In queste condizioni, spiega Romani, il comandante «prima di tutto deve togliere la barca dall’ancora. Invece il Bayesian era ancorato. Ma c’è qualcosa da fare ancora prima che arrivi il maltempo. In una casa, quando sta arrivando la pioggia, si chiudono tutte le finestre. Lo stesso va fatto su una barca. Se sul Bayesian tutto fosse stato chiuso, non ci sarebbero stati problemi, è programmata per sbandare e tornare su. Invece si è sottovalutata la situazione e non ci si è organizzati per affrontare la tempesta. Quando il maltempo è arrivato la barca ha sbandato e ha imbarcato acqua». E indica il possibile errore umano: «Qualcosa deve essere rimasto aperto. Secondo me il portellone che è sul fianco».

Il portellone di poppa e quello di prua

Per Romani il problema non è stato l’altra apertura: «Il portellone di poppa è chiuso, non permette alcun accesso verso l’interno. Il portellone laterale, invece, dà accesso a un gavone enorme dove ci sono lo Scuba, le bombole per le immersioni, il windsurf. Tutto quello che viene utilizzato per andare in mare viene tenuto lì perché questo portellone è a 60 centimetri dall’acqua: è più facile immergersi ma, se l’imbarcazione si inclina, fa entrare subito l’acqua all’interno». E il motivo dell’apertura? «I passeggeri potrebbero essere andati a fare il bagno e averlo lasciato così quando sono andati a cena. È solo un’ipotesi e se ne potrebbero fare mille altre perché quando il tempo è buono è utile e bello avere il portellone laterale aperto ma, se si sa che arriva una bufera, bisogna chiudere tutto».

La catena di errori

Secondo Romani una catena di errori umani ha provocato l’affondamento del Bayesian dalla parte della poppa: «L’acqua è entrata dal portellone laterale, è finita nel gavone di poppa che è attiguo alla sala macchine. Lì c’è una porta stagna ma potrebbe essere stata lasciata aperta e quindi la barca è andata giù». Doveva dare l’allarme «il comandante, se sa che è in arrivo il maltempo, deve innanzitutto far chiudere porte e portelloni ma poi deve avvertire i passeggeri e dire: guardate che stanotte ballerete, state attenti in modo che tutti sappiano che quella notte dovranno fare attenzione».

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