Zuckerberg e la manina di Biden, Trump canta vittoria: i social hanno drogato il dibattito pubblico

28 Ago 2024 14:11 - di Alessandra Danieli

Continua l’eco delle rivelazioni boom di Mark Zuckerberg  fondatore di Facebook sulle pressioni esercitate da Joe Biden ai tempi del covid. In una breve ma  molto densa lettera indirizzata a Jim Jordan, repubblicano a capo della commissione Giustizia della Camera Usa, il ceo di Meta ha ammesso che le sue piattaforme hanno orientato il dibattito pubblico su pressione della Casa Bianca. La premessa è innocua. “Le nostre piattaforme sono rivolte a tutti, ci occupiamo di promuovere la parola e aiutare le persone a connettersi in modo sicuro. In questo contesto, sentiamo regolarmente governi di tutto il mondo e altri interlocutori con varie preoccupazioni riguardo al discorso pubblico e alla sicurezza pubblica».  Fin qui, nulla di scandaloso. Poi viene il bello. “Nel 2021”, prosegue Zuckerberg, «alti funzionari dell’amministrazione Biden, inclusa la Casa Bianca, hanno ripetutamente esercitato pressioni sui nostri team per mesi affinché censurassero determinati contenuti relativi al Covid-19. Inclusi umorismo e satira. Credo che la pressione del governo sia stata sbagliata. E mi rammarico che non siamo stati più espliciti al riguardo. Penso anche che abbiamo fatto alcune scelte che, con il senno di poi e con nuove informazioni, non faremmo oggi”. Insomma il capo di Meta ammette di aver censurato contenuti politicamente scorretti sulla pandemia, commettendo una gigantesca operazione di controllo del pensiero. “Facebook sarebbe pronta a reagire nel caso in cui qualcosa del genere dovesse accadere di nuovo”, promette per il futuro.

Le rivelazioni di Zuckerberg sulle pressioni di Biden: ho sbagliato

L’ultimo punto della lettera fa riferimento alla scelta da parte di Facebook di limitare la diffusione della notizia sulle accuse di corruzione rivolte al figlio del presidente Hunter Biden, emerse prima delle elezioni del 2020, etichettate dall’Fbi come potenziale campagna di disinformazione russa. É stato successivamente provato come il reportage non fosse disinformazione russa. “Non dovevamo declassare la storia”, ammette Zuckerberg.

La Casa Bianca minimizza le accuse

La Casa Bianca ovviamente minimizza. Ben lontano dallo scusarsi l’amministrazione Usa a guida Joe Biden-Kamala Harris, replica con una nota imbarazzata. “Di fronte a una pandemia mortale, questa amministrazione ha incoraggiato azioni responsabili per proteggere la salute e la sicurezza pubblica. Crediamo che le aziende tecnologiche e gli altri attori privati ​​debbano tenere conto de gli effetti che le loro azioni hanno sul popolo americano, pur prendendo decisioni indipendenti sulle informazioni che presentano”.

Trump può cantare vittoria: dibattito pubblico ‘orientato’

Donald Trump, che si scalda i muscoli per il big match televisivo con la Harris, può cantare vittoria. Il dibattito pubblico – come ha denunciato in questi anni – è stato orientato dalla regia dei democratici per piegare, “drogare” l’opinione pubblica. Il dibattito tra i due candidati alla presidenziali, previsto il 10 settembre sulla Abc, si terrà con le stesse regole di quello di giugno sulla Cnn tra Biden e Trumpo. Lo ha annunciato soddisfatto il tycoon spiegando di aver raggiunto un accordo con Harris. ”Questo significa che a Harris non sarà consentito sedersi o usare un foglietto con gli appunti come aveva chiesto”. Inoltre verrà tenuto spento il microfono del candidato che non ha la parola mentre l’altro parla.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *