Aborto-omicidio, medici-sicari, è polemica sulle parole del papa. FdI: dove sta lo scandalo?

30 Set 2024 15:51 - di Elsa Corsini

L’aborto un omicidio e i medici che lo praticano dei sicari. Parole forti, ma coerenti alla dottrina della Chiesa, quelle pronunciate di papa Francesco pronunciate sull’aereo che lo riportava a Roma dal suo viaggio apostolico in Belgio. Una strenua difesa della vita, parlando del processo di beatificazione del re Baldovino, che nel 1993 preferì autosospendersi per 48 ore pur di non promulgare la legge che legalizzava l’aborto in Belgio.

Aborto, scoppia il caso Bergoglio: parole forti

In poche ore si è scatenata la polemica con in prima fila le “Donne in Rete contro la violenza” che consigliano alla Chiesa di restarne fuori. Ma dove sta lo scandalo? “Da cattolico dico che le parole del Papa sull’aborto non possono che essere quelle. Non si può pensare che la Chiesa accetti l’interruzione di gravidanza perché non è comunque un organismo laico”. Parola di Alfredo Antoniozzi, vicepresidente dei deputati di FdI. “Però la Chiesa ha nel suo magistero il perdono come elemento fondamentale. Da laico, pur essendo contrario all’aborto, dico che bisogna rispettare questo diritto. E fare in modo che si aiutino le donne che decidono di ricorrere all’Ivg per problemi risolvibili proprio come dice la legge 194 che è una buona legge”.  Antoniozzi osserva che moltissime donne oggi sanno scegliere la strada della contraccezione ed è importante che questa cultura si diffonda tra i giovani. “Ho il massimo rispetto per ogni donna che ha scelto di abortire. Ma pretendere che la Chiesa su questo argomento abbia una posizione moderata sarebbe sbagliato”.

I medici insorgono: ci sono gli obiettori di coscienza, nessun sicario

Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, invece, ricorda la filosofia della 194, periodicamente al centro del dibattito politico. “I medici – dice – sono sempre vicini alle persone che soffrono, che hanno bisogno del loro aiuto. Nel caso specifico, svolgono questo delicato compito rendendo possibile l’applicazione di una legge dello Stato, la 194/78. Una legge che prevede il rispetto della salute e della dignità della donna e della libertà sia della donna che del medico. Il professionista ha infatti la facoltà di avvalersi dell’obiezione di coscienza, libera scelta personale che non deve diventare elemento di giudizio o discriminazione”.

Le donne contro la violenza: la Chiesa ne resti fuori

Furiosa Antonella Veltri, presidente di D.i.Re. “Ancora, papa Bergoglio attacca la libertà di scelta delle donne. Questa volta si spinge ad attaccare gli operatori sanitari che scelgono di applicare una legge dello Stato che dovrebbe garantire l’aborto legale e sicuro per tutte le donne. Crediamo che lo stato di diritto debba continuare a garantire questa libertà, acquisita con tanta fatica e con tante vite di donne. Che almeno la Chiesa cattolica ne resti fuori”.

La ginecologa Kustermann: allora le donne sono i mandati

Alessandra Kustermann, ginecologa paladina dei diritti dei diritti delle donne, intervistata dal Corriere della Sera, ammette che il pontefice ha il diritto di dire che l’aborto è un omicidio. “Non ha, invece, il diritto di dire che i medici non obiettori a una legge dello Stato siano dei sicari prezzolati dalle donne che vogliono abortire. Altrimenti la sua misericordia dichiarata in passato verso la donna che ha abortito dove finirebbe? Forse visto che la sua madrelingua non è l’italiano non sa che, se noi siamo sicari, le donne sono le ‘mandanti’ dell’omicidio”.

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