Alessandro Giuli, dal Maxxi al Collegio Romano: chi è il nuovo ministro della Cultura
È Alessandro Giuli il nuovo ministro della Cultura, prende il posto di Gennaro Sangiuliano, che ha presentato oggi le dimissioni. Il presidente Mattarella, dopo un incontro con il premier Giorgia Meloni, ha firmato, ai sensi della Costituzione, il decreto di nomina. Subito dopo, il giuramento di Giuli al Quirinale.
Giuli e il rilancio del MAXXI
49 anni a settembre, giornalista, intellettuale raffinato, Alessandro Giuli ha iniziato la carriera in alcune testate locali e poi è passato al Foglio, dove è diventato professionista nel 2004 ed è stato nominato prima vicedirettore nel 2008 e poi condirettore fino al 2017. Da febbraio a novembre 2017 è stato direttore di Tempi. Collabora di Linkiesta, Il Tempo, Libero, il Corriere dell’Umbria e Med-Or, fondazione creata da Leonardo S.p.A.
Dal novembre del 2022 è presidente della fondazione MAXXI, ruolo nel quale ha dimostrato una propensione enorme nel rilancio museale e nella valorizzazione dell’arte contemporanea.
Un impegno notevole dopo 10 anni di Melandri
Ereditata la fondazione MAXXI dopo dieci anni di gestione dell’ex ministro Melandri, Giuli ha dato nuovo impulso alle attività, tutte connesse all’esaltazione dell’arte italiana contemporanea.
La collezione del MAXXI Arte è costituita da oltre 400 opere che testimoniano la produzione artistica internazionale, con una particolare attenzione alle esperienze italiane e a quegli artisti stranieri la cui ricerca è legata al contesto italiano.
Nel periodo di Giuli si è registrato l’incremento della raccolta, effettuato attraverso l’acquisto, la donazione e lo sviluppo di una produzione diretta, grazie a premi, borse e committenze di progetti. Queste diverse modalità di acquisizione hanno permesso la creazione di un insieme di opere attento alle più diverse ricerche degli ultimi anni.
La mostra su Anselmo e le passeggiate romane
Grazie alla nuova presidenza è stata organizzata in collaborazione con il Guggenheim Museum Bilbao la mostra su Giovanni Anselmo, che prosegue la ricerca avviata dalla sua curatrice Gloria Moure mettendo in luce l’unicità dell’arte di Anselmo.
Di particolare importanza anche “Le passeggiate romane”, che è tutt’ora in programma. Nel complesso, un’attività breve, ma intensa che ha dimostrato la conoscenza e la valorizzazione dell’arte contemporanea da parte del neo ministro.