Ascolti, Amadeus cala ancora: l’usato sicuro di “Chissà chi è” non basta. Smentite le profezie dei sinistri la Rai sorride coi pacchi
Alla fine si sa: al netto delle polemiche, la differenza la fanno sempre gli ascolti, specie quando si parla di tv commerciali. Così, nell’atavico duello Auditel tra Rai e emittenti private, e nel contesto dei transfughi da Viale Mazzini verso più lussureggianti lidi mediatici, rimestare sugli addii “forzati” e strombazzare sui nuovi approdi non sempre prelude a festeggiamenti, o a celebrazioni prodromiche di future imprese dal successo scontato. Così, nell’ottica della competizione tra reti e trasmissioni, non continua a non vedersela bene il demiurgo del Festival di Sanremo…
Ascolti tv, Amadeus continua a calare: e i pacchi versione De Martino si consolidano
Lui, che all’indomani del suo addio a Raiuno quando, qualche mese fa, si apprestava a traslocare armi, bagagli e format su Discovery, non tanto per mancanza di soldi, ma per «mancanza d’affetto», disse allora. Così come neanche una settimana fa è tornato ad intonare il refrain, lamentando: «Ho rilanciato Affari Tuoi, ma non mi ha ringraziato nessuno. Un grazie da parte della Rai mi sarebbe piaciuto sentirlo»… Ebbene, proprio lui, continua ad accusare una emorragia di ascolti che se da un lato smentisce il de profundis intonato dalla sinistra alla Rai orfana del Mida degli ascolti sanremesi (forte di ben 5 edizioni di successo), e – al contrario – stigmatizza con il registrare un altro calo dopo quello dell’esordio che, al momento, la scommessa dei vertici di viale Mazzini non è stata un azzardo.
Smentito il pianto greco di gufi e Cassandre della sinistra all’indomani della addio di Amadeus alla Rai
Nessuna profezia apocalittica sulla tv pubblica sembra si stia avverando. Nessuna «Rai più povera» o «televisione più triste», come paventato dalla sinistra in tilt dopo il corto-circuito politico-televisivo. Anzi… Passano i giorni e il successo di Stefano De Martino alla guida di Affari Tuoi si consolida, raggiungendo 25,5% di share di ieri sera, martedì 24 settembre. Del resto, anche se è vero che le somme tirano alla fine, questa è la prima settimana in cui si possono davvero fare i conti: il programma di Rai1 si è misurato contro il ritorno di “Striscia la notizia” che, come l’anno scorso, si attesta intorno al 15-16%, ma soprattutto con il debutto di Amadeus sul Nove.
Tutti i motivi che precedono la sfida e inducono a rileggere la gara tv del pre-serale
Un confronto sotto i riflettori per una serie di motivi: l’accusa ai dirigenti Rai di non aver voluto tenere a tutti i costi l’uomo che ha garantito cinque Festival di Sanremo da record. L’investimento monstre di Discovery per accaparrarselo: ovvero, riporta Adnkronos, 10 milioni di stipendio e 100 milioni in programmi nell’arco di 4 anni. Le critiche riservate all’ex ballerino di Amici di essere stato promosso alla guida della fascia più pregiata della Tv senza avere l’esperienza giusta. Infine la guerra dei format, con la Rai che si tiene stretti i “pacchi”, mentre il Nove non punta su un’idea nuova e prova a richiamare il pubblico di Ama con l’usato sicuro dei Soliti ignoti, riprodotto in tutto e per tutto fedele all’originale, semplicemente ribattezzato Chissà chi è.
Presto per tirare le somme, ma se la matematica non è un’opinione…
È ovviamente presto per fare bilanci ed emettere sentenze, ma emerge un dato: passata la curiosità del primo episodio, che ha garantito ad Amadeus un ascolto in simulcast (su tutti i canali del bouquet Discovery) dell’8,8% (5,2% sul Nove), i due episodi seguenti si sono assestati su share non esaltanti: 3,8% lunedì, 3,6% ieri sera. E vanno aggiunti alcuni elementi: ieri la prima serata è stata vinta da Temptation Island su Canale5 (20,7%), dunque non c’era un «traino inverso» sull’access prime time di Rai1, che ha proposto i Leoni di Sicilia già visti su Amazon Prime (15,2%). E, parlando di traino, “Cash or Trash”, che precede “Chissà chi è” sul Nove, ottiene un notevole 3,8%: un programma con volti poco noti e che costa pochi spicci a Discovery fa più share della macchina da guerra costruita intorno ad Amadeus, che non riesce a spostare telespettatori.