Attentato a Trump: il video della cattura di Routh. Era appostato da oltre 12 ore
Ryan Wesley Routh, l’uomo sospettato di volere assassinare Donald Trump, era rimasto accampato per circa 12 ore nei pressi del campo da golf dove si trovava l’ex presidente, prima di essere scoperto da un agente del Secret Service. E’ quanto indicano i dati del suo telefono cellulare, contenuti nei documenti presentati oggi in tribunale.
Un agente dell’Fbi afferma in una dichiarazione giurata che, sulla base dei primi controlli dei dati della rete T-Mobile, il cellulare di Routh risulta “nei pressi dell’area” dall’1. 59 di domenica fino alle 13.31, quando l’agente ha visto la canna del suo fucile sporgere da dietro un albero.
Nei documenti dell’accusa, si ricostruisce come uno degli agenti del Secret Service che stava controllano il perimetro del campo da golf abbia aperto il fuoco dopo aver visto la canna del fucile. Subito dopo ha visto un uomo che si dava alla fuga entrando a bordo di una Nissan. Si fa poi l’elenco del materiale che l’uomo nella fuga non è riuscito a portare via: una camera digitale, due borse, un fucile tipo Sks carico e con mirino telescopico. Il numero di serie del fucile era stato “cancellato e reso illeggibile ad occhio nudo”.
Routh, che ha una lunga lista di precedenti in North Carolina, è stato incriminato da un giudice federale per possesso illegale di armi, dal momento che è un pregiudicato, e per aver cancellato il numero di serie del fucile. Dopo l’incriminazione l’attorney generale, Merrick Garland, ha diffuso una dichiarazione in cui si afferma che “l’Fbi continua ad indagare su quello che sembra essere un tentativo di assassinio del presidente Trump”.
La posizione che Routh aveva scelto per agire è quella tradizionalmente preferita da fotografi e paparazzi per immortalare Trump. Fuggendo, Routh si è lasciato alle spalle due zaini, un Ak-47 e una telecamera GoPro, con la quale – secondo gli inquirenti – voleva riprendere la sua azione. Un testimone oculare lo ha visto fuggire e ha fornito alla polizia la foto del veicolo su cui è scappato e della targa, facilitando la sua cattura. Quando è stato fermato era calmo e non ha mostrato particolari emozioni, hanno riferito le autorità. Il secondo tentato assassinio di Trump in due mesi riaccende l’attenzione sulla sicurezza dell’ex presidente, rafforzata dopo l’attentato a Butler, Pennsylvania, in luglio. Il Secret Service in questo caso ha svolto diligentemente il suo lavoro, ma il nodo della difficoltà di difendere Trump resta.