Bergamini, il Pm chiede 23 anni di carcere per l’ex fidanzata del calciatore morto 35 anni fa

20 Set 2024 18:35 - di Paola De Carlo
Bergamini

La morte di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza deceduto nel novembre del 1989, non fu un suicidio ma un omicidio di cui è responsabile la fidanzata di allora, Isabella Internò. Cosi nell’aula della Corte di Assise di Cosenza si è espresso il Pubblico ministero, Luca Primicerio, nella requisitoria finale. La ragazza avrebbe fatto uccidere il centrocampista del Cosenza, in procinto di passare alla Fiorentina in serie A, per vendicarsi della fine della relazione affettiva e dell’aborto che aveva dovuto sostenere tempo prima. La procura ha chiesto le attenuanti generiche per la Internò, definendola oggi, “una persona diversa”. Il processo si concluderà entro la prossima settimana.

Il movente per la morte di Bergamini: un delitto “d’onore”

“Isabella Internò – ha detto Primicerio nella sua requisitoria – è la mandante e concorre nell’omicidio di Denis Bergamini , la cui colpa è stata quella di aver chiuso la loro relazione e di non averla sposata per salvare l’onore dopo l’aborto di due anni prima” . L’udienza si è aperta con un’introduzione del procuratore di Castrovillari Alessandro D’Alessio che ha ribadito, dopo averlo fatto ieri, come, a suo avviso il delitto sia maturato in un “contesto patriarcale”.

Internò sarebbe giunta a tale determinazione, secondo l’accusa, a causa della mancata celebrazione “di un matrimonio riparatore” che la ragazza avrebbe desiderato nel 1987 dopo essere rimasta incinta del calciatore. ” Bergamini – ha poi spiegato Primicerio – pur volendo tenere il bambino, non avrebbe mai voluto sposarla a causa del suo carattere ossessivo”. Per il magistrato la Internò “stolkerizzava e ha continuato a farlo fino alla fine” Denis Bergamini , “nonostante la loro relazione fosse chiusa da tempo”.

Il calciatore sarebbe stato soffocato e poi lasciato sull’asfalto secondo la tesi della procura di Castrovillari.

La versione del suicidio e il corpo intatto di Bergamini

Denis Bergamini fu trovato morto il 18 novembre del 1989, alla vigilia di una partita interna del Cosenza, a Roseto Capo Spulico, ad oltre cento chilometri dal capoluogo. La prima versione fu quella del suicidio ma i rilievi fatti effettuare anni dopo dal procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, dimostrarono che il corpo del ragazzo, trovato sotto un camion, era intatto. Comprese le scarpe. Una scena poco compatibile con il suicidio.

La sorella Donata: “Oggi è stata detta la verità”

“Sono stata contenta della requisitoria perché sono emerse le verità che sia io che mio padre gridavamo sin dall’inizio. Queste verità dovevano emergere nel 1989, ma qualcuno non ha voluto farlo. Dopo così tanti anni la Internò poteva parlare e comportarsi in modo diverso”. Lo ha detto all’uscita del tribunale di Cosenza Donata Bergamini , sorella di Denis, commentando la requisitoria dell’accusa.

La difesa sostiene la completa innocenza di Isabella Internò

La prossima settimana, a conclusione del processo, interverrà la difesa di Isabella Internò, che sostiene la completa innocenza dell’ex fidanzata del calciatore. Per la difesa manca il movente, mancano le prove e tutto l’impianto accusatorio è deficitario.

 

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