Campo largo, sindrome giardiniera di Conte: litiga con Schlein e sbatte fuori Renzi. “Il Pd ci vuole cespuglio”, Matteo “da estirpare”
La sindrome da “cespuglificazione” del Movimento: è l’ultimo terribile sospetto che attanaglia Conte e agita il sogno del campo sfatto. Il capo del M5S – sempre Grillo permettendo e dissentendo – con apocalittico catastrofismo, dal salotto di Accordi e Disaccordi sul Nove, trasformato in pulpito da cui puntare l’indice, tuona: «Ci sono problemi con il Pd?È inutile nasconderli. Non si può andare avanti a colpi di ipocrisia: ci sono problemi con il Pd. Perché il Pd, con questa formula giornalistica del “campo largo”, intende ci ritroviamo tutti insieme appassionatamente e il pensiero che non viene esplicitato è “noi Pd, forti del risultato alle europee, possiamo arrivare al 30%. E tutte le altre forze si predisporranno, come cespugli, a farci governare”. Temo che i segnali e gli indizi vadano in questa direzione»…
Conte contro tutti: «Problemi col Pd, ci vuole cespugli. E Renzi…»
La solita sindrome del brutto anatroccolo, si potrebbe pensare, con Giuseppi Calimero in azione pronto a farsi da parte, ma non prima di aver lanciato i suoi strali che, in un tutti contro tutti perennemente in auge, mira e colpisce a destra e a manca. E perché no? Al fantomatico centro che tutti, da sinistra ambiscono ad occupare. A partire da Renzi, su cui il leader della frastagliata galassia pentastellata torna a infuriare e a scatenare un’ira che, dal giorno della messa la bando da Palazzo Chigi, non si è ancora sopita. E che, mutato lo scenario bellico ormai declinato alla lotta intestina dell’occupazione di spazi all’interno del fatidico campo largo, sempre più stretto e sfranto, fa slatentizzare timori, sospetti e acrimonia a Conte, che dal salotto de La Nove non si lascia pregare per tirare fuor la polvere da sotto il tappeto.
L’attacco di Conte a Renzi: «Vuole distruggere il M5S, al Pd sta bene?»
«Qui stiamo parlando di una forza politica che vale l’1,2% e che fa perdere 4, 5 punti alla coalizione, lo dicono tutti i sondaggi. Ed è una forza politica deliberatamente orientata a distruggere il Movimento e quindi il Pd sta accettando che il Movimento sia distrutto. Un pensiero maligno è necessario tirarlo fuori. Si vuole distruggere il Movimento 5 Stelle. Il Pd vuole distruggere il Movimento 5 Stelle?».
Intanto in Liguria è scoppiato il caso Italia Viva
Intanto sulla Liguria a solo un mese dalle Regionali di ottobre. Il campo largo, o quel che rimane di esso, manda in scena un nuovo “sfascio” con Italia Viva che solo ieri ha annunciato che parteciperà alle elezioni regionali. Un altro grimaldello a cui Conte si aggancia per poter dire: «Ad Andrea Orlando, come al Pd, abbiamo detto: non è possibile in Liguria imbarcare chi il giorno prima era a sostegno di Bucci. Bucci adesso è il candidato del centrodestra e Italia viva lo sosteneva. Abbiamo detto che non va bene. Noi siamo per un progetto serio, credibile, affidabile».
Borghi: «Il leader M5S attacca noi per arrivare a Schlein»
Rintuzzando sul caos esploso sulla Liguria: «Ad Andrea Orlando, come al Pd, abbiamo detto: non è possibile in Liguria imbarcare chi il giorno prima era a sostegno di Bucci. Bucci adesso è il candidato del centrodestra e Italia viva lo sosteneva. Abbiamo detto che non va bene. Noi siamo per un progetto serio, credibile, affidabile». E la domanda sorge spontanea: non sarà che nuora parla perché suocera intenda? Per essere chiari: il dubbio, è quello esplicitato da Enrico Borghi (Iv) che proprio poco fa si è amleticamente interrogato: «Cara Elly», ha esordito il senatore, capogruppo al Senato di Italia Viva, intervenendo all’Assemblea nazionale del partito in corso a Roma, non sarà che «Conte attacca noi per arrivare a te, per sostituirsi alla leadership di Schlein?».
Stoccata finale a Renzi: la sua «non è abilità politica ma spregiudicatezza affaristica»
Ma Conte tira dritto. Non replica e non rimesta (almeno su questo)… E conclude la sua performance sul Nove con un ultimo, ennesimo attacco all’eterno nemico Renzi: «Non confondete l’abilità politica con la spregiudicatezza totale, affaristica», dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, commentando, ad Accordi e disaccordi sul Nove, l’abilità politica di Matteo Renzi. Un modo come un altro per trasformare una lusinga avvelenata in un boccone al vetriolo intortato di zucchero. E non finisce certo qua…