Caso Boccia, Sangiuliano smonta tutte le voci: “Nemmeno un euro pagato dal Ministero”

3 Set 2024 13:58 - di Paolo Cortese
Sangiuliano Boccia

Il caso di Maria Rosaria Boccia, la presunta consulente del ministero della cultura, cosa sempre smentita dagli uffici ministeriali, trova oggi un’ulteriore smentita sulle spese effettuate in favore della signora di origine pompeiana. E’ proprio il ministro Gennaro Sangiuliano a intervenire, con una lettera pubblicata su la Stampa, a dire a chiare lettere che nessuna spesa pubblica è stata effettuata in favore della signora Boccia, per viaggi o eventi.

Il caso Boccia e la lettera del ministro Sangiuliano

“Mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia”. Così scrive il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in una lettera a La Stampa.

“Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metà del mese di maggio durante la campagna per le elezioni europee”, ricostruisce Sangiuliano nella lettera e, “in seguito ho maturato l’intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l’incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi, lo ribadisco, sempre prospettato a titolo gratuito. Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l’ho comunicato formalmente all’interessata. In questo tempo la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi”.

Le precisazioni sul G7 di Pompei

Riguardo poi all’organizzazione del G7 Cultura e alla presenza della Boccia ad alcune riunioni, Sangiuliano precisa: “Le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7. Mai si è discusso di questioni di sicurezza, che tra l’altro non attengono al ministero della cultura, ma alle istituzioni preposte, prefettura e questura”. Infine il ministro nella lettera al quotidiano torinese, rappresenta “con tutta franchezza il mio grande rammarico per una vicenda che, senza responsabilità alcuna, ha profondamente turbato la vita di tante persone, oltre che la mia”.

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