“Chi me li dà i soldi, Soumahoro?” Capezzone stronca il delirio green dell’esponente di Ultima Generazione” (video)
Daniele Capezzone contro Riccardo Mercati, esponente di “Ultima Generazione” è uno di quei momenti da non perdere. Si parla di green a 4 di Sera, di norme europee, di proteste e blocchi stradali. Il dl sicurezza che inasprisce le pene per chi blocca la circolazione delle persone ha dato alla testa agli eco-vandali e alla sinistra. Che -per carità- non vuole vedere leso il suo diritto di manifestare, infischiandosene delle conseguenze di questi blocchi stradali. Ma anche fregandosene delle spese folli che le famiglie dovranno accollarsi per sostenere le norme che verranno sulla case e sulle auto. A un Mercalli confuso risponde un direttore editoriale di Libero spumeggiante e concreeto. “Facciamo una cosa. Ho battuto la testa questa sera: Greta Thunberg mi ha convinto, metto le treccine come Greta e voglio essere tutto green. Allora facciamo le cose green”.
Capezzone ad alzo zero contro Riccardo Mercati di Ultima Generazione
E’ un crescendo: volete le case green, chiede al suo interlocutore che appare smarrito. “Facciamo le casa green, come ti dice l’Europa, la saggia Europa: facciamo il cappotto termico. 50mila euro. Poi devi fare la caldaia a pompa di calore, altri 10mila euro per una casa a due o tre stanze. E siamo a 60mila- cumputa Capezzone- . Poi devi fare la macchina elettrica, modello base 40mila euro. Siamo a 100mila euro” Il tono si alza, perché il punto è dirimente. “Chi me li dà?”. Già, chi ce li dà tutti questi soldi? “L’Europa”, risponde intimidito l’ esponente di Ultima generazione. Maturo d’età eppure fuori dal mondo come i suoi più giovani compagni di proteste. Per null’affatto convinto che l’Europa potrà fare da savadanaio per tutti, Capezzone si arrabbia: “Chi me li dà i soldi? Me li dà lei? Me li dà Soumahoro? Me li dà Bonelli? Me li dà Fratoianni? Ma dove vivete? Ma voi siete pazzi?”.
Capezzone: “Grazie ai deficienti che sostengono queste tesi”
La rispossta di Mercalli fa cadere le braccia: “Se lei è ricco se li paga lei e se invece è povero glieli paga lo Stato; le compagnie del petrolio che hanno fatto ‘sto casino, le grandi banche e le compagnie automobilistiche“. Il “maturo” attivista si ammanta dello stesso populismo giovanilistico dei suoi compagni e della stessa superficialità. Poi peggiora la sua traballante performance televisiva dichiarando: “Capezzone, ma che problema c’è? Non c’è l’obbligo”. Qui salta dalla sedia Capezzone di fronte a questa risposta: “Ah, non c’è l’obbligo? C’è il piccolo dettaglio che se io non faccio i lavori per la casa green, l’abitazione che io ho comprato con 30 anni di mutuo perde il 30% di valore grazie ai deficienti che sostengono queste tesi. Ma dove vivete?”.