Corsi per drag queen finanziati dall’Europa, ora la comunità Lgbt li vuole anche in Italia

9 Set 2024 15:26 - di Diego Corti
corsi per drag queen

La notizia anticipata dal Secolo dei corsi per drag queen finanziati dall’Europa ha scosso il mondo politico. E mentre il corso, che rientra fra quelli previsti in Erasmus, volge al termine, in Spagna, la comunità Lgbt rilancia e chiede che l’Italia faccia partire il dragtivisme tour”.

I corsi per drag queen spagnoli e i soldi europei

Domani sarà l’ultimo giorno del controverso programma Erasmus+ “Dragtivism jr”, indirizzato ai minori tra i 14 e i 17 anni dove viene insegnato loro a truccarsi, travestirsi ed esibirsi in spettacoli drag sessualmente espliciti e provocanti. Dieci giorni di indottrinamento con minorenni dietro i banchi di scuola. Uno scandalo che ha scatenato veementi polemiche. Dal 2021 il progetto è infatti finanziato con fondi europei che vanno dai 25 ai 35mila euro annui, l’ennesima dimostrazione della genuflessione dell’Europa nei confronti della comunità arcobaleno.

La proposta del tour italiano

Intanto, la comunità Lgbt è pronta a rilanciare. Da un’idea del drag performer Mariano Gallo (conosciuto come Priscilla) e Gianmarco Capogna, Possibile (il partito fondato da Pippo Civati) ha lanciato il “Dragtivism Tour Italia” per “raccontare a tutto il nostro Paese, da nord a sud, passando per le isole, l’importanza dell’attivismo drag, della cultura LGBTQIA+ e della lotta per i diritti e le libertà”. Il reale obiettivo però sembrerebbe un altro, ossia fare un torto al partito del premier Giorgia Meloni: “Forse Fratelli d’Italia vuole destinare i fondi europei di DragTivism alle associazioni antiabortiste, che sono già profumatamente finanziate? Non ci meraviglieremmo”, dicono dal partito di Civati.

L’indignazione di Fratelli d’Italia e Lega

Fratelli d’Italia e Lega, con le loro delegazioni a Strasburgo, hanno rivolto interrogazioni alla Commissione Europea sui fondi destinati ai corsi per diventare drag queen.

Il co-Presidente di Ecr, Nicola Procaccini e il capo delegazione di FdI, Carlo Fidanza, hanno protestato vivacemente contro Bruxelles e la stessa cosa l’ha fatta la Lega.

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