Da Monti a Calenda: elogi per Fitto commissario europeo nel silenzio di Elly Schlein e del Pd

14 Set 2024 15:02 - di Redazione
Fitto

Da Mario Monti a Carlo Calenda, oltre alla importante riproposizione di Antonio Tajani, arrivano importanti endorsment per la nomina di Raffaele Fitto a commissario europeo, con la delega al Pnrr e la vicepresidenza mentre tace ancora Elly Schlein, che non dice se starà dalla parte dell’Italia al momento delle votazioni a Strasburgo.

Monti e Calenda elogiano Fitto

Come parlamentare europeo “voterei Fitto a Commissario europeo”. Lo ha detto l’ex premier Mario Monti, intervenendo alla Summer School della Scuola di Politiche fondata da Enrico Letta, diretta da Grazia Iadarola e presieduta da Carla Bassu, in corso a Cesenatico. Il senatore a vita fu nominato commissario Ue trent’anni fa dal governo Berlusconi.

Anche Carlo Calenda, parlamentare e leader di Azione, si esprime apertamente a favore del ministro pugliese in Europa. “Come italiano sono contento se Fitto avrà un portafoglio importante. Ho mandato un messaggio alla capogruppo di Renew Europe per dire di sostenerlo, ha sbagliato a criticarlo”, ha detto Calenda.

Tajani: “Candidatura di grande profilo”

“Raffaele Fitto è il miglior candidato possibile a Commissario Ue e mi auguro che i partiti della sinistra italiana lo sostengano come Berlusconi sostenne Gentiloni e come Fitto sostenne Gentiloni“. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sulla questione legata alla nomina di Raffaele Fitto in Europa. “Mi auguro che la sinistra faccia una scelta che vada nella direzione della tutela degli interessi italiani. Quando si gioca una partita fuori casa si tratta di difendere l’Italia e Fitto è il candidato dell’Italia, non è il candidato del governo o del centrodestra”, ha aggiunto il vicepremier e ministro degli esteri.

La scarsa italianità di Elly Schlein

Ne Monti ne Calenda sono tacciabili di essere vicini al centrodestra. Eppure hanno espresso apprezzamento per Fitto, cosi come Tajani ha ricordato che fuori dai confini nazionali bisognerebbe essere uniti. Un concetto che Elly Schlein fatica a fare suo, considerando che non ha ancora detto esplicitamente cosa faranno i deputati del Pd a Strasburgo. Si dimostreranno italiani o cercheranno di continuare a fare opposizione?

 

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