Dossierggio, respinti i domiciliari per Laudati e Striano, ma Cantone va avanti: “Emersi ulteriori episodi”
Ricorderete tutti il caso Striano e l’indagine sui dossieraggi confezionati attraverso accessi non autorizzati alla banca dati della Dia. La notizia fornita dalla Verità e confermata dall’Ansa è che il capo della procura di Perugia, Raffaele Cantone, ha chiesto l’arresto dell’ex pm Antonio Laudati e del tenente della Gdf Pasquale Striano, ma il gip ha rigettato l’istanza. Alla luce della decisione del gip, la procura ha fatto ricorso al Riesame a metà luglio e l’udienza è stata fissata per il 23 settembre. Non ci sarebbero invece provvedimenti nei confronti dei giornalisti del Domani: anch’essi indagati, che chiedevano a Striano di confezionare i dossier sugli esponenti del centrodestra. A denunciarlo fu il ministro della Difesa Guido Crosetto dalla cui denuncia, dopo un articolo apparso sul quotidiano di Carlo De Benedetti, era partita l’inchiesta.
Dossieraggio, il “veminaio”: il gip respinge la richiesta di arresto per Laudati e Striano
L’indagine aveva scoperchiato un “verminaio”, aveva detto testualmente Cantone all’epoca in audizione in commissione Antimafia. L’accusa per Laudati è di aver confezionato con Striano alcuni dossier investigativi su esponenti del governo come i ministri Guido Crosetto, Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Marina Elvira Calderone (Lavoro), Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente) e Adolfo Urso (Sviluppo economico). Insieme ad altri, Marta Fascina, parlamentare e compagna di Silvio Berlusconi. Poi anche gli ex presidenti del Consiglio Giuseppe Conte e Matteo Renzi e diversi vip come Fedez, Cristiano Ronaldo e Massimiliano Allegri.
La Procura di Perugia ha presentato appello contro l’ordinanza del gip
L’indagine ha fatto emergere in maniera inquietante come “pezzi” dello Stato raccogliessero informazioni su persone non inquisite. Per farne cosa? Secondo quanto riportato dal quotidiano la Verità, l’arresto di Laudati e Striano sarebbe però stato rigettato dal giudice che non ne avrebbe ravvisato la necessità in questo momento.
Per ottenere una misura cautelare il codice richiede come requisiti obbligatori; la reiterazione del reato, l’inquinamento delle prove, il pericolo di fuga. Requisiti che difficilmente ricorrerebbero nel caso in esame in quanto Laudati è da tempo in pensione. E Striano, che a sua volta andrà in pensione fra qualche settimana, da mesi è stato trasferito presso la Scuola sottufficiali delle fiamme gialle a L’Aquila.
Ora gli sviluppi. Nei prossimi giorni saranno trasmessi alla Commissione Antimafia gli atti relativi all’inchiesta sui presunti accessi abusivi alle banche dati. Lo si legge in una nota della procura di Perugia firmata dal procuratore Raffaele Cantone, riporta l’Adnkronos. Contro l’ordinanza del gip la procura perugina ha presentato appello. Contestando, fra l’altro, ‘’l’affermazione del Giudice secondo cui gli indagati avrebbero avuto ‘in tutto o in parte’ accesso agli atti processuali. Al contrario – si legge nella nota – ad oggi, nessuna discovery degli atti vi era mai stata. E non erano stati nemmeno contestati gli esiti delle indagini agli indagati. Che legittimamente non si erano, come più volte rimarcato, presentati a rendere interrogatorio”.
Cantone: “Le indagini non si chiuderanno a breve”
“La segretezza del compendio probatorio era stata a tal punto cautelata che si era richiesto al Presidente della Commissione Antimafia – organismo bicamerale che ha titolo ad ottenere anche atti coperti dal segreto investigativo – di soprassedere dalla già avanzata richiesta degli atti processuali; fino a quando sarebbe rimasto il segreto ex art. 329 del codice penale. Essendo venuto meno oggi il segreto, gli atti che sono stati trasmessi al gip con la richiesta cautelare, potranno essere trasmessi alla Commissione Antimafia, adempimento che sarà effettuato nei prossimi giorni”.
La nota della Procura di Perugia
Le indagini ‘’non sono affatto concluse, sono ancora in corso. E non è prevedibile la loro conclusione in tempi brevi. In quanto, dagli accertamenti delegati al Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, sono emersi ulteriori episodi di possibili accessi abusivi, oltre quelli già oggetto di contestazione nei mesi scorsi’’. La nota della procura di Perugia firmata da Cantone prosegue a proposito del ricorso al riesame. ‘’Sono state, in particolare, conferite varie deleghe alla polizia giudiziaria sopra indicata che ha continuato ad operare in modo serrato anche durante il trascorso periodo feriale; e dalla quale, in modo continuativo e sistematico, l’ufficio viene informato degli sviluppi via via emersi. In questo periodo si è anche ulteriormente intensificato il rapporto di collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia. Che, oltre a svolgere le doverose funzioni di coordinamento, ha effettuato approfonditi ulteriori accertamenti sulla propria Banca dati; fornendo importanti riscontri per le indagini in corso’’.