È morto Luca Giurato, giornalista amatissimo del piccolo schermo. “Mi diverto con le gaffe ma non sbaglio un congiuntivo”

11 Set 2024 20:34 - di Alessandra Parisi

È morto per un infarto fulminante Luca Giurato. Il giornalista e conduttore televisivo aveva 84 anni. “Eravamo a Santa Marinella, per goderci l’ultimo scorcio di estate”, conferma in lacrime all’Adnkronos la moglie Daniela Vergara, giornalista Rai. Nato il 23 dicembre 1939 a Roma, era sposato in seconde nozze con Daniela e ha un figlio nato dal primo matrimonio con Gianna Furio. Il giornalista lascia anche due fratelli, Flavio, cantautore, e Blasco, direttore della fotografia e una sorella, Claudia, geologa. Giurato, che ha iniziato la carriera di giornalista negli anni ’60, è approdato in tv all’inizio degli anni ’90 con una serie di programmi molto popolari e amati: da Domenica In a Unomattina, da La vita in diretta a Quelli che il calcio fino alle apparizioni come opinionista in alcuni reality.

È morto stroncato da un infarto Luca Giurato

Mara Venier, compagna d’avventura a Domenica In, saluta l’amico con un messaggio su Instagram. “Ciao Luca, ti ho voluto tanto tanto bene… Per me un giorno molto triste”, scrive. “Il mio primo istinto è stato quello di chiamarlo subito al suo cellulare. Ho sperato che fosse lui a rispondere, e invece mi ha risposto Daniela, sua moglie, e mi ha detto ‘sì, è vero'”, racconta Venier in lacrime. “Quanta vita insieme. Tanti anni di albe a Uno mattina, nei freddi inverni scaldavi sempre lo studio con grandi sorrisi, sempre con la battuta pronta”, è il messaggio di Eleonora Daniele, sua partner a UnoMattina.

Mara Venier: ti ho voluto tanto bene

“Mi hai insegnato a vedere le cose da un altro punto di vista , senza mai essere banale. Tu sei e sarai sempre il mio Luca”. “Ciao Luca… Quante risate a Unomattina!”, è il saluto di Antonella Clerici. “Ho lavorato con Luca a L’isola dei famosi e a Quelli che il calcio. Era una delle persone alla quale ero più legata”, racconta Simona Ventura. “Mi ha fatta sorridere tanto. Ci ha fatto divertire facendoci andare al lavoro più leggeri. Dobbiamo solo ringraziare questo uomo meraviglioso. Un visionario, una persona che mi rimarrà sempre nel cuore”.

Meloni: Il pubblico ti ricorderà come un amico

Tra i commenti per la morte di Luca Giurato anche quello della premier Giorgia Meloni. “Ha accompagnato per anni le giornate di milioni di italiani, entrando virtualmente nelle loro case come giornalista e conduttore televisivo. Con competenza, simpatia, genuinità e anche con la rara e preziosa virtù dell’autoironia. Sono certa – scrive Meloni su Facebook – che oltre che per la tua professione, il tuo pubblico ti ricorderà anche come un amico. Che la terra ti sia lieve”.

Una carriera lunga una vita, gli esordi a Paese Sera

Luca Giurato comincia presto la sua carriera di cronista, assunto a poco più di vent’anni a Paese Sera. Professionista dal ’65, è stato protagonista di una brillante ascesa come giornalista e conduttore televisivo. La sua prima apparizione televisiva risale al 1992 in A tutta stampa, rassegna stampa all’interno del Tg2notte. Da lì, innumerevoli i programmi di cui ha fatto parte. Famoso per le sue gaffe, è stato un dei giornalisti più amati del piccolo schermo. È stato anche opinionista in reality come L’isola dei famosi e I raccomandati, 2008 e 2009. Oltre al sorriso e all’ironia, del giornalista sono celebri i suoi scivoloni e gli imbrogli di parole con cui negli anni è diventato un personaggio molto popolare e ripreso da programmi tv come la ‘Gialappa’s’, ‘Mai Dire Goal’ e ‘Striscia La notizia’, che avevano inventato una rubrica apposita dal titolo Ci avrei Giurato.

“Mi divertivo con le gaffe ma non ho mai sbagliato un congiuntivo”

Lui stesso ha raccontato a Michele Sciancalepore in un’intervista a Tv2000 di divertirsi molto con le sue gaffe. “Mi divertivo io, si divertiva il pubblico, impazziva di gioia Striscia la notizia. Quindi a volte ci marciavo un po’ su. Ma soprattutto venivano dalla stanchezza per le levatacce alle 5 del mattino tutti i giorni per dieci anni. E una vita ‘paramilitare’ per preparare un programma che amavo. Inventavo le parole, ma non ho mai sbagliato un congiuntivo”.

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