Emiliano e l’appalto ai fratelli, FdI incalza il governatore Pd: non può cadere dal pero
“Arredi di Emiliano nella Regione di Emiliano. Una notizia che quando abbiamo letto ieri, sul Corriere del Mezzogiorno, abbiamo stentato a credere, per cui come gruppo di Fratelli d’Italia avevamo deciso di esaminare prima gli atti dell’affidamento dell’appalto per non incorrere nel solito populismo, che non ci appartiene”. Lo dichiara il gruppo di FdI in Consiglio regionale commentando la notizia riportata dal Corriere del Mezzogiorno di un appalto da 41mila euro destinato all’acquisto di arredamento per l’area relax e la biblioteca del Consiglio regionale che è stato affidato alla Emiliano srl, società che fa capo ai fratelli del governatore della Puglia.
Oggi la presidenza della Regione allo stesso quotidiano ha comunicato che “il presidente Emiliano non aveva informazioni dirette anche perché l’appalto in questione non passa assolutamente dal livello politico, ma è una procedura dirigenziale del Consiglio regionale. A questo si aggiunga che il presidente non ha nessuna partecipazione nell’azienda dei suoi fratelli”.
L’affidamento diretto dell’appalto risulta essere regolare. “Ma le spiegazioni date oggi dal presidente Michele Emiliano e dalla presidente Loredana Capone – dicono da FdI – non possono più farci tacere: ma è mai possibile che tutti scendano dal pero? Che viene fatta una ricerca di mercato chiamando a partecipare l’azienda di famiglia del governatore, tenuto conto che la società si chiama proprio Emiliano srl? Ed è mai possibile che, in un momento di crisi come questo, due aziende non rispondono e risponde solo la Emiliano srl proponendo un ribasso dell’1%? Domande alle quali ci aspettiamo che la presidente Capone venga a riferire in aula al primo Consiglio utile”.
La Emiliano srl ha vinto un appalto senza concorrenti
La Emiliano srl è juna società che fa capo ai fratelli del presidente della giunta. Si tratta, si legge sul Corriere del Mezzogiorno, “di Alessandro e Simonetta Emiliano che figurano tra i proprietari della realtà commerciale specializzata nella ‘fabbricazione e installazione di attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione, commercio all’ingrosso di macchinari, con particolare attinenza agli apparecchi'”.
La versione del governatore: “Emiliano non sapeva niente”
“Il presidente Emiliano – fanno sapere dalla presidenza – non aveva informazioni dirette anche perché l’appalto in questione non passa assolutamente dal livello politico, ma è una procedura dirigenziale del Consiglio regionale. A questo si aggiunga che il presidente non ha nessuna partecipazione nell’azienda del suoi fratelli. Il presidente, tuttavia, ha chiesto a Roberto Venneri, segretario generale della Presidenza, di acquisire dal Consiglio regionale – struttura del tutto autonoma e indipendente dalla Presidenza – le informazioni relative all’appalto”, riporta il quotidiano.
Dello stesso tenore è la posizione espressa da Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale: “gli organi politici non si occupano delle gare. Per questo ho chiesto immediatamente alla segretaria generale una relazione dettagliata sulla procedura di affidamento seguita dagli uffici, con una sua valutazione in merito. Da questa è emersa la legittimità dell’iter procedurale e la correttezza degli atti” ma esprime poi l'”inopportunità dell’invito e la conseguente partecipazione della ditta Emiliano srl ad una procedura bandita dall’amministrazione regionale”. Tra l’altro il contratto, pare, non abbia prodotto un gran risparmio, visto che la ditta ha applicato uno sconto dell’1%.
FdI: è questa la sinistra che dà lezioni di morale?
Per Tommaso Scatigna di Fratelli d’Italia la vicenda è “quasi surreale perché evidenzia il livello di onnipotenza raggiunto da Emiliano” e chiede chiarimenti. “Che nella Regione Puglia ci siano problemi di trasparenza è cosa nota. È sufficiente prendere atto delle decine di inchieste giudiziarie che interessano esponenti della stessa Regione. Nel caso dell’affidamento all’impresa dei fratelli del presidente Emiliano con un ribasso dell’uno per certo, ci troviamo di fronte a un atto amministrativo assolutamente inopportuno, anche alla luce dell’esiguità del ribasso e dell’oggetto sociale della società affidataria”, commenta Dario Iaia, deputato di Fratelli d’Italia.
Sarcastico il commento della collega di partito Mariangela Matera. “È questa la sinistra, il Pd che oggi a Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia vuole dare lezioni di morale… come direbbe Totò: ma mi faccia il piacere!”.