Il governo rilancia sul nucleare. Urso: “Fare come con le rinnovabili”. Salvini: “Presto ci saranno novità”
“Non si può seguire la follia ideologica e quasi religiosa del tutto elettrico”. Intervenendo al Forum di Cernobbio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è tornato sulla necessità della neutralità tecnologica e della revisione del green deal. Urso, avvertendo che sulle auto elettriche non si possono aspettare due anni per le clausole di revisione, ha annunciato che porterà il tema a Bruxelles già il 25 settembre. Altro tema centrale nel dibattito è stato quello sul nucleare, sul quale si è soffermato anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
Urso: “Sulle auto elettriche bisogna decidere ora. L’industria di settore rischia il collasso”
“È cruciale – ha spiegato il ministro – anticipare l’esecuzione delle clausole di revisione” del regolamento sulle auto green. “Non è possibile aspettare due anni, bisogna decidere ora, all’inizio della nuova legislatura, anticipando la decisione prevista nel 2026”. “Occorre perseguire una visione basata sulla neutralità tecnologica. Se si aspettano due anni il rischio è portare al collasso l’industria europea dell’auto”, ha proseguito, spiegando che sulla questione auto green “ho intenzione di parlarne nel meeting che la presidenza di turno ungherese ha organizzato per il 25 settembre a Bruxelles sul settore”.
Col nucleare “fare come con le rinnovabili”
“Dobbiamo fare col nucleare quello che stiamo facendo oggi con le rinnovabili, anche per sviluppare un sistema produttivo”, ha detto ancora Urso, spiegando che “stiamo lavorando ad una Newco italiana con partnership tecnologica straniera, che consenta a breve di produrre in Italia reattori nucleari di terza generazione per poi installarli dove le imprese lo chiedono, quindi certamente anche in Italia”. “Le imprese ci chiedono di abbassare il costo dell’energia e per farlo dobbiamo fare quello che stanno facendo gli altri Paesi industriali, cioè produrre energia nucleare”.
“Questo è il problema: la questione oggi, a differenza del passato, è sul costo dell’energia”, ha proseguito il ministro, sottolineando che il gas “è una fonte di transizione e dobbiamo pensare a quando non potremo più usarlo. Stiamo sviluppando le filiere produttive degli impianti fotovoltaici ed eolici con partner cinesi nel nostro Paese, perché vogliamo diventare un Paese produttore di energia green, così come lo siamo diventati per la tecnologia digitale”.
Salvini: “L’Italia non può dire no al nucleare”
“L’Italia non può più dire no al nucleare. Ritengo che una delle mission più importanti di questo governo sia di riportare l’Italia nel contesto della modernità, dell’efficienza e della sostenibilità ambientale, riavviando il dossier nucleare”, sono state poi le parole di Salvini, che ha ricordato che “siamo circondati da reattori, con aziende italiane come Enel che stanno gestendo nucleare in tanti Paesi europei, ma non in Italia”. “È suicidio, un non senso, una follia”, ha commentato il vicepremier, dicendosi “convinto che se ci fosse la possibilità di fare un referendum, la maggioranza degli italiani direbbe sì al ritorno al futuro”. “Conto che nei prossimi giorni – ha quindi annunciato – arrivino notizie positive da parte del governo e sono assolutamente convinto della necessità e dell’urgenza di tornare al dossier nucleare”.
Carlo Calenda a favore. Si apre un nuovo fronte nelle opposizioni
Ospite pure lui a Cernobbio, anche Carlo Calenda ha detto che “serve il nucleare”. “Per noi il green deal è da superare”, ha aggiunto, inserendo il tema del perimetro del ragionamento sulle alleanze: “Azione non starà in una coalizione in cui non è chiaro come intendi affrontare la transizione energetica”. Una presa di posizione che ha scatenato le ire di Angelo Bonelli: “Se proprio lo vuole, il nucleare, può allearsi con la destra”, ha detto l’esponente di Avs.