Israele minaccia di entrare in Libano, tensione alle stelle. Proseguono i colloqui guidati dagli Usa

25 Set 2024 21:04 - di Alessandra Parisi

Il Medioriente è una polveriera. Oggi Israele ha annunciato di essere pronto a una possibile operazione di terra in Libano. Lo confermano le ultime parole del capo di Stato Maggiore delle forze israeliane (Idf), Herzi Halevi. “Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno. Sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso che per continuare a danneggiare Hezbollah”, ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra in Libano, secondo quanto riporta il Times of Israel.

Medioriente, Israele minaccia di entrare in Libano

“Oggi Hezbollah ha ampliato il raggio d’azione – ha aggiunto – Più tardi, riceverà una risposta molto forte”. L’obiettivo dichiarato è consentire agli abitanti del nord di Israele di tornare nelle proprie case. “Per questo – ha detto Halevi – prepariamo la manovra” di terra. “Non sembra qualcosa di imminente”, dice però in serata la vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh. I colloqui guidati dagli Stati Uniti per una potenziale de-escalation tra Israele e Hezbollah avrebbero  registrato “progressi significativi” e sarebbero in “una fase seria e avanzata”. Lo hanno riferito fonti citate dall’emittente libanese Lbci, secondo la quale “risultati operativi” potrebbero emergere già domani mattina. Secondo la tv l’esito dei colloqui dipenderà dalle decisioni prese dalle parti in conflitto nelle prossime ore. Benjamin Netanyahu ha dato il via libera condizionato ai colloqui americani.

Avanzano i colloqui guidati dagli Usa per una de-escalation

Ma il presidente Usa Biden in un’intervista a “Teh View sulla Abc, lancia l’allarme. “In Medio Oriente è possibile una guerra su vasta scala. Siamo ancora in ballo per arrivare a un accordo che potrebbe cambiare radicalmente l’intera regione”. La tensione tra Hezbollah e Israele è ai massimi livelli, mentre restano in stallo i colloqui per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. La “possibilità” partirebbe da un “cessate il fuoco” in Libano, per poi “passare alla Cisgiordania,ma – dice Biden – abbiamo anche Gaza da affrontare”. Il presidente americano assicura l’impegno dell’amministrazione Usa.

Si lavora a una proposta diplomatica sul nord Israele

I colloqui su questa nuova iniziativa – sostengono funzionari americani e israeliani – sono iniziati con una telefonata lunedì scorso tra il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan e il ministro israeliano degli Affari strategici, Ron Dermer. Negli ultimi due giorni – precisano un funzionario statunitense e un diplomatico europeo – gli Stati Uniti hanno discusso l’idea con Francia, Israele, Libano e diversi Paesi arabi. “Stiamo lavorando con diversi Paesi su una proposta per una soluzione diplomatica per il nord di Israele”. Il premier israeliano “Netanyahu ha dato il via libera per discutere questa iniziativa”, ha aggiunto una fonte israeliana.

Militari Usa dispiegati a Cipro

Intanto la macchina militare a stelle e strisce continua a muoversi. Militari Usa sono stati dispiegati a Cipro e si preparano a una serie di eventualità, compresa la possibilità di un’operazione di evacuazione dal Libano dei cittadini americani, riferisce la Cnn sulla base di informazioni, fornite da fonti militari. In Occidente è forte la preoccupazione. “La guerra a Gaza deve finire e in Libano stop all’escalation”. Così il presidente francese Emmanuel Macron nel suo intervento davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “Serve che questa guerra finisca e che arrivi al più presto il cessate il fuoco, mentre gli ostaggi vengono rilasciati e arrivano gli aiuti umanitari. È  imperativo che si apra una nuova fase a Gaza, che le armi tacciano, che tornino le organizzazioni umanitari e che i civili siano protetti”. Poi, Macron ha chiesto a Israele di “fermare l’escalation con il Libano” e a Hezbollah di “fermare il lanci”.

Starmer: “Escalation si intensifica di ora in ora”

Anche il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha espresso preoccupazione per l’escalation del conflitto tra Israele e Hezbollah in Libano che si intensifica “quasi di ora in ora al momento”. “Tutte le parti devono fare un passo indietro dall’orlo del baratro per ridurre l’escalation”, ha aggiunto, sostenendo che il conflitto “deve essere risolto con mezzi diplomatici”. In un’intervista alla Bbc, Starmer è stato anche incalzato sui piani del Regno Unito di schierare 700 truppe a Cipro per preparare una possibile evacuazione dei cittadini britannici dal Libano. Il primo ministro non ha fornito dettagli sui piani.

 

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