Istat, più luci che ombre per l’economia italiana: calano tasse, deficit e debito, corretto al rialzo il Pil

23 Set 2024 11:44 - di Luca Maurelli

E’ un report più luci che ombre quello che arriva oggi dall’Istat, con ottime notizie sul fronte del fisco, del deficit e del debito, meno su quello della crescita, con il Pil che risente del rallentamento dell’economia europea e americana ma viene rivalutato nelle stime degli anni precedenti, con un extra di 100 miliardi di euro da considerare. Nel report trimestrale dell’Istat, il dato più interessante per gli italiani è certamente il calo della pressione fiscale: nel 2023 è stata pari al 41,5% (era 41,7% nel 2022), a seguito di un aumento delle entrate fiscali e contributive (6,0%) inferiore rispetto a quello del Pil a prezzi correnti (+6,6%), segnale l’Istat nei conti economici nazionali.

L’Istat certifica il calo del deficit

Nel 2023 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a 0,7%, al ribasso di 0,2 punti percentuali rispetto alla stima del marzo scorso. Ma anche qui non mancano le buone notizie: sulla base dei nuovi dati, nel 2022 il Pil in volume è aumentato del 4,7%, al rialzo di 0,7 punti percentuali, nel 2021 è cresciuto dell’8,9%, con una revisione di +0,6 punti percentuali. Ed ancora: nel 2023 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 2.128.001 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 42.625 milioni rispetto alla stima di marzo scorso. Per il 2022 il livello del Pil risulta rivisto verso l’alto di 34.209 milioni di euro. Per il 2021 la revisione al rialzo è stata di 20.572 milioni di euro. Aumentano anche

Nel 2023 gli investimenti fissi lordi sono aumentati in volume dell’8,5%, i consumi finali nazionali dell’1,2%, le esportazioni di beni e servizi dello 0,8% mentre le importazioni sono scese dello 0,4%. Il valore aggiunto in volume nel 2023 è diminuito dell’1,6% nell’industria in senso stretto e del 3,5% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, mentre è aumentato del 6,7% nelle costruzioni e dell’1,1% nei servizi.

Bene l’indebitamento delle pubbliche amministrazioni

Quanto ai conti economici nazionali, l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil nel 2023 è pari a -7,2% (-8,1% nel 2022), migliorato rispetto alla stima pubblicata ad aprile. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -3,5% del Pil. La revisione generale dei conti economici e degli aggregati di finanza pubblica ha comportato un miglioramento dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil che, per il 2022 e per il 2023, si attesta rispettivamente a -8,1% e -7,2% (dal -8,6% e -7,4% nelle stime rilasciate lo scorso aprile). L’Istat, inoltre, ribassa inoltre la stima sul debito pubblico nel 2023 al 134,6% del pil, rispetto al 137,3% indicato a marzo.

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