La crescita dell’occupazione porta all’Inps +300mila iscritti in un anno: i dati del Rapporto 2024

24 Set 2024 15:45 - di Federica Parbuoni
rapporto inps 2024

Rimane “sostanzialmente stabile” il numero dei pensionati in Italia, mentre cresce il numero dei lavoratori iscritti all’Inps, aumentato di oltre 300mila unità rispetto al 2022 e di oltre un milione rispetto al valore pre-pandemico del 2019. È  quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inps 2024, illustrato alla presenza, tra gli altri, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il rapporto sottolinea anche di un incremento del 6,8% della retribuzione media pro capite sempre rispetto al 2019.

Pensionati stabili, lavoratori in aumento: +300mila assicurati

In termini assoluti il numero dei pensionati è rimasto intorno ai 16 milioni, con una spesa di poco meno di 347 miliardi di euro. “Lo scenario demografico attuale, caratterizzato dall’aumento dell’età media della popolazione, dal calo della fecondità e dalla riduzione della popolazione in età lavorativa, non compensati dall’immigrazione, sta determinando un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti”, si legge nel rapporto, che però registra anche l’aumento di questi ultimi registrato nel 2023.

L’incremento degli occupati sotto i 35 anni

Gli assicurati Inps nel 2023 sono stati 26,6 milioni, l’1,2% in più rispetto all’anno precedente. Il dato ”include tutti i lavoratori dipendenti e indipendenti obbligati ai versamenti previdenziali, ad esclusione dei professionisti iscritti alle casse previdenziali private”. Particolarmente significativo, sottolinea l’Inps, è l’incremento degli assicurati di età inferiore ai 35 anni, che nel 2023 hanno sfiorato i 7 milioni, rispetto ai 6,4 milioni del 2019. Si tratta di numeri che confermano la crescita dell’occupazione e dell’occupazione giovanile in modo particolare. In aumento anche gli stipendi: la retribuzione media annua pro capite nel 2023 risulta pari a 25.789 euro, il 6,8% in più rispetto al  2019.

Calderone: “Bene i dati Inps, ora integrare chi resta ancora fuori dal mercato del lavoro”

Nel 2023 ”aumenta il lavoro stabile, aumenta il rapporto di lavoro a tempo indeterminato”, ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo all’assemblea dell’Inps sottolineando che l’obiettivo da perseguire è ”integrare chi resta ancora fuori dal mercato del lavoro, i giovani e le donne in particolare”. ”Le dinamiche per il mercato del lavoro e dello sviluppo economico del Paese che emergono dal rapporto Inps delineano la costante crescita di occupati che include, e questo è un dato positivo e da sottolineare, i giovani sotto i 35 anni”, ha proseguito il ministro, spiegando che la decisione di coinvolgere l’Inps nella realizzazione e gestione del sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, il Sisl, ”è frutto di una scommessa, ma anche di una certezza, quella di poter realizzare insieme un mondo del lavoro e una società più inclusiva. Una visione che dà forma e operatività all’idea di Marco Biaggi di una mossa continua nazionale del lavoro”.

FdI: “I dati sono la migliore risposta ai profeti di sventura”

“L’efficacia delle politiche economiche del governo Meloni è confermata dall’aumento degli iscritti Inps. Questo importante risultato, che ricalca i dati Istat sull’occupazione di pochi giorni fa, sottolinea la solidità del mercato del lavoro in Italia ed è trainato dalla crescita dei lavoratori dipendenti, rappresentando un segnale di fiducia per l’economia italiana”, ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, sottolineando che “la ripresa del numero degli occupati non è solo un dato statistico, ma il riflesso degli sforzi messi in campo per creare un sistema lavorativo più inclusivo, sicuro e orientato alla crescita”. È stata poi la vicecapogruppo di FdI, Augusta Montaruli, a sottolineare che “ai profeti di sventura sempre pronti a tifare contro l’Italia, rispondiamo con questi dati concreti che riflettono l’impatto positivo delle politiche economiche attuate dal governo Meloni”.

Il Rapporto Inps 2024: l’Istituto chiude il bilancio in attivo. Fava: “La tenuta dei conti è in equilibrio”

Nel rapporto l’Inps ha dato conto anche del proprio bilancio, che nel 2023 si è chiuso nuovamente con un risultato di esercizio positivo pari a 2.063 milioni di euro, in calo di 5.083 milioni rispetto al 2022, quando è risultato pari a 7.146 milioni di euro. Aumenta, poi, il patrimonio netto che “per effetto del risultato d’esercizio conseguito e della riduzione del debito per anticipazioni di tesoreria, passa da 23.221 milioni di euro di inizio esercizio a 29.784 milioni al 31 dicembre 2023”. Nel Rapporto si sottolinea inoltre che, nonostante l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia a 67 anni, il livello più alto nell’Unione europea, “l’età effettiva di pensionamento è ancora relativamente bassa (64,2), a causa dell’esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro”. L’elevato livello di spesa per pensioni”, spiega l’Istituto è effetto anche di questo. In ogni caso, “la tenuta dei conti è assolutamente in equilibrio” nel medio periodo, ha spiegato il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, sottolineando che l’Istituto sta lavorando “in piena sintonia col governo. Infatti siamo molto felici perché siamo totalmente allineati col governo e coi ministeri competenti”. Fava si è detto poi “molto fiducioso” sull’esito degli interventi “nel tempo”, perché “sono interventi non velocissimi, non facili: sono complessi, ma serviranno proprio per migliorare ancora di più tutte le situazioni che affrontiamo”.

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