Migranti, la Germania chiude le frontiere e apre ai respingimenti. Ma continua a finanziare le Ong…

10 Set 2024 16:53 - di Paola De Carlo
Germania

La Germania a guida socialdemocratica chiude le frontiere ai migranti. L’ondata di proteste contro alcuni attentati di matrice islamica ha portato Olaf Scholz, con la bocciatura di Cdu-Csu, a sospendere in pratica Schengen, rafforzando i controlli ai confini dal 16 settembre.

La decisione della Germania socialista e la sospensione di Schengen

Dal 16 settembre, per un periodo di sei mesi, avranno quindi il via i controlli. La mossa è già anche stata comunicata alla Commissione europea. E i controlli riguarderanno anche i confini con i Paesi membri dell’Ue, quindi una vera e propria sospensione del trattato di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini europei. “La reintroduzione dei controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen “deve essere fatta in linea con il codice delle frontiere di Schengen, deve essere proporzionata e deve restare una misura eccezionale. Restiamo in contatto con le autorità tedesche”, ha commentato la portavoce della Commissione Europea per gli Affari Interni, Anitta Hipper, durante il briefing quotidiano con la stampa a Bruxelles.

Un Paese che ha già chiuso da tempo alcune frontiere

La Germania ha già riavviato i controlli alla frontiera con Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia dall’ottobre dello scorso anno. Quelli con l’Austria sono ripartiti nel 2015. Tutto il confine meridionale e orientale, quindi, era già controllato. Ora però la chiusura è totale, e toccherà anche Francia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi e Danimarca. E potrebbe essere solo la prima novità di una cambio più deciso nella linea tedesca sulle migrazioni.

Cdu e Csu contro Scholz

I principali partiti di opposizione in Germania, Cdu e Csu, hanno bocciato le proposte della ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser, in materia di immigrazione. Il vertice con gli esponenti del governo e dei Laender sulle nuove politiche migratorie ha dato, quindi, un esito negativo, hanno spiegato gli esponenti dell’Unione (Cdu-Csu), che hanno abbandonato i colloqui in quanto ritengono i provvedimenti governativi “insufficienti” per contrastare la migrazione irregolare in Germania. “Il governo federale è ovviamente irrimediabilmente diviso al suo interno e non riesce a concordare misure efficaci. La coalizione di maggioranza capitola di fronte alla sfida dell’immigrazione irregolare. Il governo federale non è in grado di agire ed è senza leader”, ha detto il leader della Cdu, Friederich Merz su X.

Santanché: “Una doppia morale”

“La svolta tedesca sui migranti. Il cancelliere socialdemocratico Scholz chiude le frontiere e apre ai respingimenti. E in Italia processano Salvini”, ha scritto su X il ministro del Turismo, Daniela Santanchè’.

Chiudono le frontiere ma finanziano le Ong

La Germania non vuole i migranti a casa sua, con un governo a guida di sinistra, ma continua a finanziare, con due milioni di euro l’anno e fino al 2026, le Ong. Una politica dei due forni che oggi dimostra, ancora di più, la debolezza del governo Scholz, già alle prese con una crisi industriale senza precedenti e in piena recessione economica e sonoramente sconfitto alle ultime elezioni regionali.

 

 

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