La prof di Bologna ultrà dell’antisemitismo indigna i social. FdI: negli atenei monta l’odio dei Pro Pal. Il rettore intervenga

2 Set 2024 17:24 - di Redazione
prof antisemitismo

Non sempre gli allievi superano i maestri, ma all’Università di Bologna la competizione sembra più viva e in corso che mai. L’ambito è quello delle rivendicazioni che arrivano incessantemente dal fonte Pro-Pal, più infuocato che mai nei nostri atenei, dove il fuoco continua a covare sotto la cenere. E dove il caso delle dichiarazioni di una studentessa universitaria innescato solo qualche mese fa in seno alle virulente proteste universitarie contro Israele oggi sembra allinearsi alle dichiarazioni bellicose di una professoressa del medesimo istituto universitario. Una prof che dalla cattedra ai social, sembra si stia distinguendo in qualità di ultrà dell’antisemitismo.

Il caso della prof di Bologna ultrà dell’antisemitismo

Oggi infatti, dopo tanti post e tweet – correlati da video e asserzioni veementi anti-Israele – e ad appena due giorni dalla diffusione di un video arrivato dalle famiglie degli ostaggi ancora nella morsa dei rapitori di Hamas, in cui si afferma che le donne sequestrate sono state ripetutamente violentate, e che alcune di loro sono anche rimaste incinta durante i mesi del terrificante sequestro, affermazioni e rivendicazioni antisioniste suonano più stridenti e oltraggiose che mai. Un caso su cui, mentre l’indignazione monta sui social, torna a intervenire anche la politica, con la deputata di Fratelli d’Italia Sara Kelany, (responsabile Immigrazione del partito), e il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, che poco fa, appellandosi al rettore, hanno denunciato un inquietante «aumento di episodi di antisemitismo» in ambito universitario.

La denuncia di FdI: inaccettabile aumento di episodi di odio anti-Israele

Tanto che, in riferimento all’ateneo bolognese e a una sua docente in particolare, i due esponenti di FdI hanno dichiarato: «Dal 7 ottobre dello scorso anno gli episodi di antisemitismo, soprattutto quelli mascherati da peloso e bieco antisionismo, sono aumentati a dismisura. All’Università di Bologna la professoressa Monica Dall’Asta si rende megafono di sconcezze contro Israele, inneggiando addirittura all’intifada. E arrivando a negare gli stupri di massa compiuti da Hamas ai danni delle donne israeliane. Questo atteggiamento è inaccettabile, soprattutto da chi dovrebbe essere deputato a contribuire alla crescita culturale e accademica», hanno sostenuto i due esponenti di FdI.

«Il rettore intervenga con seri provvedimenti disciplinari»

Proseguendo quindi: «Chiediamo che il rettore prenda seri provvedimenti disciplinari. Mentre le sinistre colpevolmente tacciono di fronte alla negazione dei terribili crimini del jihadismo, noi denunciamo da tempo che le università italiane sono diventati uno dei luoghi privilegiati dai comitati Pro-Pal e dall’universo dei centri sociali per predicare odio contro Israele. Luoghi che dovrebbero contribuire alla diffusione ed alla promozione della cultura. E che sono stati trasformati pericolosamente in incubatori di antisemitismo».

Il precedente della studentessa dello stesso ateneo

Una realtà, quella a cui fanno riferimento i due esponenti di FdI, che prende corpo a ogni nuova attestazione di odio. Un percorso avviato da tempo che ci riporta, uno su tutti, al precedente accennato in apertura e sempre all’Università di Bologna dove, in materia di rivendicazioni antisioniste, ha fatto scuola, tra cortei di piazza e dibattito mediatico, anche il caso di una studentessa dell’ateneo che già nei mesi scorsi sosteneva con pervicacia come l’orrore attuato da Hamas il 7 ottobre, fosse essenzialmente «un modo per riportare la Palestina al centro delle agende delle potenze internazionali».

Come se, donne rapite, stuprate, massacrate. Bambini trucidati davanti alle madri, e uomini torturati e uccisi, siano da leggere come un atto di resistenza. Oggi, il secondo capitolo dello sfregio arriva dall’altra parte dell’aula, da una cattedra: da dove, passando per l’agorà dei social, si eleva all’ennesima potenza un orrore che continuare a negare è davvero inaccettabile.

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