Mafia, scarcerato per buona condotta il braccio destro di Messina Denaro: “In carcere è stato irreprensibile”

6 Set 2024 16:43 - di Paolo Cortese
mafia Messina Denaro

Mentre a Venezia si presenta “Iddu”, il film su Matteo Messina Denaro, l’ultimo boss della mafia, il suo ex braccio destro viene scarcerato per buona condotta in Abruzzo. Leonardo Ciaccio lascia il supercarcere de L’Aquila: lavorerà come volontario presso la Biblioteca museale di Sulmona e si annunciano polemiche.

Ciaccio, la mafia e le condanne

Uomo fidato del boss di Trapani, nel febbraio del 2004 Ciaccio fu tra i condannati all’ergastolo dalla Cassazione per il maxi processo “Omega”, avente come oggetto la mafia catanese: un procedimento che si concluse con 30 ergastoli, tra i quali il suo. Ciaccio fu condannato per associazione mafiosa, per omicidio, e per un’altra serie di reati connessi in particolar modo al traffico di sostanze stupefacenti

L’ergastolo e la “buona condotta” in galera

Stando a quanto riferito da La Stampa, il braccio destro dell’ex boss di Cosa Nostra finirà di scontare la condanna all’ergastolo che gli fu inflitta dalla Corte d’Appello di Palermo con una pena accessoria. Non solo, dato che oltre ciò Ciaccio inizierà presto a lavorare come volontario presso la Biblioteca museale di Sulmona.

Il via libera alla decisione dal Tribunale

Il provvedimento di scarcerazione è arrivato dal Tribunale della libertà de L’Aquila e ha avuto l’appoggio del comune di Sulmona, dove Ciaccio svolgerà la sua nuova mansione. A motivare la decisione sarebbe stata“l’irreprensibile condotta tenuta durante la detenzione” da Ciaccio.

Da sempre vicino a “Iddu” e mai dissociatosi dalla mafia

Leonardo Ciaccio è sempre stato un intimissimo di Messina Denaro. Per molti versi una sorta di alter ego nel traffico degli stupefacenti e nelle attività mafiose. Un rapporto che si è interrotto forzatamente con l’arresto e la condanna di Ciaccio che, però, non si è mai dissociato dalle sue esperienze mafiose. Evidentemente il suo comportamento in galera sarà stato irreprensibile e le decisioni del tribunale vengono formulate in base alle relazioni carcerarie. Ciaccio si sarà riabilitato, ma una vera riabilitazione passerebbe per l’abiura della mafia. Mai ascoltata pubblicamente dal nuovo bibliotecario volontario di Sulmona.

 

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