Meloni vede Draghi a Palazzo Chigi: l’Europa non escluda un nuovo debito comune (video)

18 Set 2024 19:37 - di Diego Corti

È durato più di un’ora (75 minuti) l’incontro a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e Mario Draghi. Sul tavolo del vertice in agenda da giorni i temi della competitività e della transizione energetica, oggetto del report dell’ex governatore della Bce apprezzato dal governo. La premier nei giorni scorsi, dopo un colloquio telefonico, aveva invitato l’ex presidente del Consiglio per un faccia a faccia ‘dal vivo’. È così è stato proprio nel giorno in cui, dal palco di Confindustria, Meloni conferma la sintonia con l’analisi di Draghi sugli investimenti di Bruxelles per una transizione energetica sostenibile.

Competività, Meloni vede Draghi a Palazzo Chigi

Una nota di Palazzo Chigi al termine del bilaterale informa sull’esito del lungo colloquio. Si è trattato di “un confronto approfondito sul Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Draghi, che contiene – secondo il governo – diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore. E, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie”.

“L’Europa non escluda un nuovo debito comune”

Tra le priorità discusse anche il rafforzamento dell’industria della difesa – prosegue la nota – “fino alle doppie transizioni, senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. Priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal governo in Italia e nelle istituzioni europee. I due presidenti sono rimasti d’accordo di tenersi in contatto per continuare ad approfondire queste materie”.

I buoni rapporti storici tra Meloni e Draghi

L’incontro tra i due che si sono passati la campanella nell’ottobre del 2022 conferma una cordialità di rapporti che risale all’inizio del governo guidato da Mario Draghi, nel marzo del 2021. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia furono gli unici a restare all’opposizione ma l’attuale premier non nascose mai la sua stima, ricambiata, per l’ex governatore della Bce. Un anno dopo, allo scoppio della guerra in Ucraina, Meloni telefonò al presidente del Consiglio per assicurare l’appoggio dell’unico partito di opposizione alla linea pro Kiev. E non mancò di dire, successivamente, di “preferire parlare con Mario Draghi, pur essendo all’opposizione del suo governo, piuttosto che con Giuseppe Conte”. Al momento dell’insediamento a Palazzo Chigi Draghi l’aspettò sull’atrio, accogliendola nell’emozione di un giorno particolare. E in campagna elettorale, rispettando il suo ruolo di tecnico, l’ex numero uno di Palazzo Koch non mancò di dire (mentre si profilavano la vittoria del centrodestra e il premierato Meloni) che, “chiunque avesse vinto le elezioni, l’Italia sarebbe stata in ottime mani”.

Il triangolo inesistente smentito da Marina Berlusconi

L’incontro di oggi arriva nel giorno in cui Marina Berlusconi è stata, ancora una volta, costretta a scrivere a Repubblica e a smentire con toni anche abbastanza duri che l’incontro tra lei e Draghi, alla presenza di Tajani, avesse qualche finalità politica. La ricostruzione fantascientifica, ispirata da una delle tante profezie renziane di luglio, di manovre tendenti a rovesciare l’attuale governo per farne un altro, ovviamente tecnico, con alla guida Mario Draghi, è simile a un approdo prossimo sul pianeta Giove. Perché e come possa cadere un governo solido, che mantiene la barra dell’economia, che aumenta lavoro e Pil e che, di conseguenza, i suoi consensi elettorali (peraltro nell’unico Paese europeo di rilievo in cui la maggioranza governativa ha vinto alle elezioni europee) è un mistero indecifrabile. O semplicemente un’eterna fake news.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *