Migranti e rischio terrorismo, la Germania si blinda con nuovi controlli. E Weber dà ragione a Meloni: sos sicurezza alle frontiere

14 Set 2024 16:38 - di Martino Della Costa
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Migranti e rischio terrorismo: ora la Germania si blinda. Disquisire e legiferare sulla lunghezza della lama dei coltelli con cui improvvisati stragisti si armano il pugno non può bastare. E questo Berlino lo ha capito bene e a sue spese. Tanto che dopo tragici bilanci di sangue e di morte – i passanti accoltellati in strada a Solingen a fine agosto e l’assalto all’arma bianca al mercato di Mannheim del 31 maggio sono solo gli ultimi, drammatici casi – ora il Paese annuncia che istituirà controlli temporanei a tutte le sue frontiere terrestri nel tentativo di frenare l’immigrazione irregolare, estendendo le verifiche già in atto lungo alcuni dei suoi confini.

Migranti e rischio terrorismo, Germania: da lunedì nuovi controlli alle frontiere

Insomma, impossibile non  rilevare una singolare coincidenza di tempi e concomitanza di iniziative con l’arrivo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi che ha portato il tema della sicurezza e dell’immigrazione clandestina in cima all’agenda dell’Unione europea. Un tema, quello del rischio che il terrorismo islamico possa continuare a colpire ancor più veementemente nel cuore d’Europa infiltrati all’interno dei confini Ue, che a ogni vicenda cittadina, nazionale e internazionale, torna al centro del dibattito politico e mediatico.

«In attesa di una forte protezione dei confini Ue»…

Così, mentre il governo italiano lavora pervicacemente per rafforzare l’impianto normativo all’interno dei confini di sua competenza, a Bruxelles ci si rende finalmente – e contestualmente – conto che un simile approccio è fondamentale in tutti i Paesi dell’Unione. La priorità in cima all’agenda internazionale diventa: garantire la sicurezza. Una priorità che Manfred Weber – numero uno del Partito Popolare Europeo, formazione di maggioranza anche del prossimo parlamento, che ha in quota il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – ha ribadito a chiare lettere in un’intervista rilasciata alla Bild am Sonntag.

La sferzata di Weber agli indecisi della Ue

Una conversazione giornalistica dirimente in cui Weber ha sostenuto che intende portare l’attentato subito dalla Germania a Solingen nella discussione europea. E sottolineando – contestualmente all’asserzione di un tortuoso cammino di cambiamento, nonostante le divergenze interne – che quello che è accaduto nella città tedesca «deve essere un campanello d’allarme fin oltre la Germania, per combattere l’immigrazione clandestina più rapidamente e con una forza significativamente maggiore».

Immigrazione e rischio terrorismo, la necessità di rafforzare le difese per la sicurezza dell’Unione

Così, ecco l’annuncio ufficiale: da lunedì la Germania inizierà i controlli su tutti i suoi confini interni, sospendendo universalmente Schengen per ragioni di sicurezza. Un provvedimento che non sarebbe indispensabile se l’Unione europea adottasse maggiori controlli sulle frontiere esterne. E lasciasse ai singoli Stati la possibilità di agire per la protezione di se stessi e dell’Unione. «Tutte le forze devono concentrarsi sulla sicurezza delle frontiere esterne. Sarebbe la via migliore anche per la Germania», ha concluso Weber, che sposa così integralmente la linea di Giorgia Meloni e del governo di cui è alla guida.

«Tutte le forze devono concentrarsi sulla sicurezza delle frontiere esterne»

E allora, come sottolinea Il Giornale, quel che immagina Weber è che «tutti i criminali e tutti coloro che sono a rischio di terrorismo debbano lasciare l’Ue». Solo dalla Germania, ha spiegato Weber – e prosegue il quotidiano milanese – «dovrebbero essere espulse statisticamente circa 3.200 persone richiedenti asilo, una ogni mille delle 3.2 milioni di richiedenti. Ma si potrebbe iniziare con le 472 persone che rappresentano una minaccia islamista, già conosciute dal Bundeskriminalamt (Bka, Ufficio federale della polizia criminale). “Il patto migratorio dell’Ue, appena concluso, consente ritorni rapidi e non burocratici in tutta l’Unione”, ha spiegato il numero uno del Ppe, esortando la Germania a recepirlo nella sua direttiva nazionale. L’Italia l’ha già fatto e sono state effettuate in questi giorni le prime espulsioni».

«Chi è a rischio terrorismo deve lasciare l’Europa»

E anche la Germania si attrezza: a partire da lunedì 16 e per un periodo iniziale di sei mesi saranno istituiti controlli temporanei alle frontiere terrestri con Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Belgio e Danimarca per un periodo di sei mesi. I controlli relativi all’Austria sarebbero attualmente in vigore fino a novembre, mentre le misure riguardanti Svizzera, Polonia e Repubblica Ceca fino a dicembre 2024. Queste misure verranno mantenute e la loro programmazione sarà coordinata con quelle relative gli altri cinque Paesi, è stato annunciato.

Dal Ppe la linea dell’Ue. Dopo Weber l’annuncio del ministro Faeser

«Fino a quando non avremo raggiunto una forte protezione delle frontiere esterne dell’Ue con il nuovo sistema europeo comune di asilo, dobbiamo rafforzare i controlli alle nostre frontiere nazionali», ha sottolineato Nancy Faeser, ministra dell’interno del governo Scholz. Questi controlli – all’interno di un’area concepita come di libera circolazione, la zona Schengen – «consentiranno anche un respingimento efficace», ha aggiunto.

La ministra ha reso anche noto che il governo ha messo a punto un piano per consentire alle autorità di respingere un maggior numero di migranti direttamente al confine, ma non ha fornito dettagli, limitandosi a ricordare che 30mila persone sono state allontanate da quando la Germania ha attuato controlli parziali alle frontiere nel 2023. Intanto in Austria la reazione è stata immediata: il ministro dell’Interno, Gerhard Karner, ha dichiarato ai notiziari nazionali che il suo Paese non accoglierà alcun migrante respinto dalla Germania.

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