Migranti, la Svezia alza la posta e rimpingua l’offerta di rimpatrio volontario: 30.000 € a chi sceglie di tornare a casa

13 Set 2024 11:06 - di Martino Della Costa
Migranti Svezia

Dare più soldi ai migranti che sono disposti a lasciare la Svezia e tornare nel loro Paese di origine: lo hanno battezzato da tempo con il nome di sussidio di emigrazione volontaria e consiste nell’attuazione di una stretta che la Svezia ha approntato, e ora vuole incrementare, sul controllo degli arrivi, mentre in Europa su accoglienza e rimpatri in molti casi si procede sulla scia dell’esempio dettato dalla strategia attuata dal governo Meloni per una più efficace gestione dei flussi.

Dunque, il governo di Stoccolma lancia in queste ore una proposta che fa discutere e divide l’esecutivo. Una soluzione individuata già da un po’ anche sull’onda dell’allarme criminalità che nel Paese, tra escalation e picchi, negli ultimi anni ha lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue e di paura, alimentando il malcontento tra i cittadini e inevitabili polemiche sulla sicurezza. Del resto, non è un mistero per nessuno ormai che nel corso degli anni la Svezia abbia fatto fatica a integrare molti dei suoi nuovi arrivati. Di qui l’idea di alzare la posta e invigorire l’offerta economica per i rimpatri volontari.

Svezia, la proposta (economica) del governo per la stretta sui migranti

Una soluzione economica, quella su cui insiste a puntare l’esecutivo di Stoccolma che, soprattutto negli ultimi 10 anni all’incirca, si è ritrovato alle prese con sparatorie e attentati che hanno coinvolto giovani immigrati. Casi di rilievo internazionale, a cui i media non hanno potuto che dare risalto. Una realtà divenuta nel tempo emergenziale, e che comprensibilmente preoccupa la popolazione e induce il governo del Paese ad alzare il tiro delle iniziative. Di qui l’offerta indirizzata agli immigrati:  portare a 350mila corone (circa 30.700 euro) la somma destinata a ogni migrante che deciderà volontariamente di lasciare il territorio scandinavo, per decenni considerato “una superpotenza umanitaria” per aver ospitato migranti e rifugiati.

Migranti, la Svezia rimpolpa il sussidio per l’emigrazione volontaria

Nel corso di una conferenza stampa il ​​ministro svedese per le Migrazioni, Johan Forssell, ha spiegato che il provvedimento riguarderà i migranti che torneranno nei loro Paesi di origine dal 2026. La sovvenzione esiste dal 1984, ma è relativamente sconosciuta e poche persone vi ricorrono. «Siamo nel mezzo di un cambiamento di paradigma nella nostra politica migratoria», ha affermato l’esponente del governo conservatore, di cui fa parte anche il partito di destra dei Democratici Svedesi. Una proposta non immune a recriminazioni e contrarietà che stanno dividendo l’esecutivo nazionale.

Fino a 30mila euro a chi accetta volontariamente di tornare a casa: ma la proposta divide l’esecutivo

«Crediamo che ci siano molte persone che preferirebbero tornare a casa, ma che potrebbero aver bisogno di un piccolo aiuto lungo il percorso», ha dichiarato nei giorni scorsi Ludvig Aspling, portavoce di Sd, che appoggia esternamente l’attuale governo composto da Moderati, Cristiano Democratici e Liberali. Alla ripresa delle sedute del Parlamento svedese del 10 settembre scorso, però, la questione relativa all’aumento dell’aiuto volontario alla migrazione ha causato forti tensioni tra i liberali e i Democratici svedesi.

Quanto sono disposte a sborsare le super potenze umanitarie per indurre gli immigrati a rimpatriare

Attualmente i migranti che decidono di lasciare la Svezia possono ricevere fino a 10mila corone per adulto e 5mila corone per bambino, con un tetto massimo di 40mila corone per famiglia. «La Danimarca, invece, paga più di 15mila dollari a persona. 1.400 la Norvegia. 2.800 la Francia. E 2.000 la Germania» aggiunge sul punto il sito del Tgcom24. Il che dimostra come e quanto sono disposti a fare (e a sborsare) le super potenze umanitarie del nord Europa per contenere i flussi e arginare i rischi.

 

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