Salva una donna, ma riceve una multa da oltre 1000 euro: la paradossale vicenda del bagnino veneto

20 Set 2024 18:07 - di Agnese Russo
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“Multato per omesse scartoffie. Non va bene”. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, si schiera dalla parte di Saverio Amato, il bagnino di Ca’ Savio sanzionato dalla Capitaneria di porto di Cavallino Treporti (Venezia) con una multa da 1032 euro per non aver seguito pedissequamente il protocollo in relazione al salvataggio di una turista straniera di 70 anni che rischiava di annegare.

Zaia col bagnino che ha ricevuto la multa: “A volte la burocrazia seppellisce il buon senso”

“La necessità di rispettare norme, leggi e regolamenti vigenti non va mai messa in discussione, ma a volte la burocrazia ci mette lo zampino e seppellisce il buon senso”, ha sottolineato Zaia, aggiungendo che “fatti come questo non fanno bene all’immagine delle nostre spiagge, sono vicende che dimostrano come la burocrazia sia sempre in agguato”.

Il soccorso della turista e la mancata procedura

La multa ad Amato è stata comminata per non aver direttamente e immediatamente avvertito la Capitaneria, chiamandone il numero di emergenza, mentre, il 3 settembre scorso, era intento a salvare la vita all’anziana turista. Il bagnino si è tuffato, l’ha riportata a riva, ha chiamato il 118 e l’ha assistita con loro, che poi hanno provveduto a chiamare la Capitaneria. La vicenda è stata raccontata dal Gazzettino di Venezia, che già nei mesi scorsi aveva dato conto delle lamentele dei bagnini colpiti dalle multe della Capitaneria, contro la quale avevano anche minacciato uno sciopero a Ferragosto.

Il bagnino: “Rifarei mille volte quello che ho fatto”

Intervistato dal Corriere della Sera, Amato, 44 anni, ha chiarito che “se tornassi indietro rifarei mille volte quello che ho fatto” e che sta valutando se fare ricorso. “Il problema non è tanto economico, per quanto la cifra corrisponda a due terzi del mio stipendio. È più lo schiaffo morale”, ha aggiunto Amato, che nel 2021 ricevette un encomio per aver salvato una vita e che ora ne ha ricevuto un altro dal Comune, proprio per il nuovo salvataggio. Amato ha anche rivelato di essere stato chiamato dalla figlia della donna soccorsa che, “visibilmente commossa, si è offerta di pagare la multa al posto mio ma sia io che i colleghi le abbiamo detto che non esiste”. “È una questione di principio”, ha aggiunto, sottolineando la volontà di lavorare “assieme” alla Guardia Costiera, “non essere nemici. Perché a rimetterci, altrimenti, sono solo le persone”.

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