Sangiuliano si dimette da ministro: “Fiero del mio lavoro che nessun gossip potrà macchiare”

6 Set 2024 17:24 - di Redazione
Sangiuliano

Gennaro Sangiuliano ha rassegnato al presidente del Consiglio Giorgia Meloni le sue dimissioni “irrevocabili” da ministro della Cultura, dopo le polemiche sul “caso Boccia”. Il ministro ha spiegato le ragioni della sua decisione in una lettera indirizzata al premier, nella quale ringrazia Meloni per averlo “difeso con decisione e per l’affetto dimostrato”.

“Sono fiero dei risultati ottenuti nel lavoro al Ministero – ha scritto l’ormai ex ministro – e so che il lavoro non può essere macchiato dal gossip”. “Agirò contro chi ha fatto circolare fake news”, si legge ancora nella lettera, nella quale Sangiuliano sottolinea che “le Istituzioni hanno un valore troppo alto per sottostare a ragioni singoli”.

“Mai preso un euro di fondi pubblici”

Nella missiva indirizzata al premier, Sangiuliano ribadisce di “non avere mai utilizzato fondi pubblici, nemmeno un euro” e ringraziando Meloni per il sostegno ricevuto, sottolinea di volersi dedicare alla moglie, “persona che amo “.

“Verificare se ci siano stati altri interessi”

L’ex ministro spiega anche che andrà “fino in fondo per verificare se in questa vicenda abbiano concorso interessi diversi” e sottolinea che nella vicenda “è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il governo”. L’ex direttore del Tg2 stigmatizza, inoltre, “l’odio di un certo sistema politico-mediatico, espresso nei miei confronti”.

“Forse pago per le restrizioni date a qualche settore particolare”

”Sono consapevole – dice ancora Sangiuliano nella lettera a Giorgia Meloni – inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi”.

Sangiuliano, una carriera di prestigio

62 anni, napoletano, cresciuto da sempre, nel mondo della destra, Gennaro Sangiuliano ha iniziato sin da giovane e fare il giornalista. Collaboratore de l’Indipendente, è stato direttore de Il Roma dal 96 al 2001.

È stato quindi capo della redazione romana e poi vicedirettore del quotidiano Libero durante la direzione di Vittorio Feltri. In quel periodo ha scritto anche per il settimanale L’Espresso e per le pagine culturali de Il Sole 24 Ore. Ha iniziato a occuparsi di economia per il mensile Nord e Sud, rivista fondata da Francesco Compagna. Ha scritto per Il Giornale di Napoli durante la direzione di Lino Jannuzzi, per Il Foglio di Giuliano Ferrara e per Il Giornale.

Gli anni in Rai

Entrato in Rai nel 2003 come inviato del TGR, Sangiuliano è diventato caporedattore, poi è passato al TG1 ed è stato inviato in Bosnia, Kosovo e in Afghanistan.

Nel 2009 Sangiuliano è stato nominato vice direttore del TG1 durante la direzione di Augusto Minzolini

Il 31 ottobre 2018 è stato nominato dal Cda della Rai, su proposta dell’amministratore delegato Fabrizio Salini, nuovo direttore del TG2, succedendo a Ida Colucci. Ha lasciato la Rai il 21 ottobre 2022 in seguito alla sua nomina a ministro.

I due anni al Ministero e l’impegno per valorizzare l’identità nazionale

Diventato Ministro della cultura, Sangiuliano si è impegnato sin da subito a recuperare i grandi temi dell’identità nazionale e del pensiero classico. Ha valorizzato il pensiero dantesco, ha ricordato i grandi filosofi del Novecento come Giovanni Gentile e i grandi del Risorgimento come Giuseppe Mazzini, ha rilanciato la produzione dei musei contemporanei e, soprattutto, di tesori come gli Uffizi e il Pantheon

Particolare e forte anche l’impegno per Pompei, il sito archeologico più importante d’Europa, che è stato ulteriormente valorizzato e per la promozione del valore del futurismo, uno dei brand culturali italiani più conosciuti nel mondo.

La solidarietà della politica, Conte telefona all’ex ministro

Tantissimi i messaggi di solidarietà e le dichiarazioni in favore di Gennaro Sangiuliano. La più singolare, e inattesa, è arrivata dal leader dei Cinquestelle, Giuseppe Conte che, fanno sapere dal Mic, ha telefonato all’ex ministro per dargli il suo “sostegno umano”.

Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di FdI, dice che, “Gennaro è una persona perbene e sempre disposta all’ascolto, entusiasta di sapere, guardare avanti, preparata e scrupolosa nella sua professione di giornalista, profonda nell’attività di scrittore. Nel formulare a Gennaro Sangiuliano i più sentiti ringraziamenti per l’attività svolta, che ha dato un contributo importante alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, facciamo i migliori auguri Alessandro Giuli che ben saprà operare nel nuovo incarico”.

Lucio Malan, capogruppo al Senato, parla di, “dimissioni che confermano la grande correttezza di Gennaro Sangiuliano. Sorprende l ‘enorme risalto dato da molti e importanti mezzi di comunicazione a una vicenda del tutto personale, rilievo di cui è difficile o impossibile trovare precedenti”.

Antonio Tajani, vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia, parla dice che Sangiuliano, “è stato un ottimo ministro, ha fatto una scelta che gli permette di essere libero, di difendersi e dimostrare che è una persona perbene, qual è. Quindi ha tutta la nostra amicizia e solidarietà”.

“Un abbraccio e un ringraziamento a Gennaro Sangiuliano per questi due anni. Benvenuto e buon lavoro ad Alessandro Giuli”. Cosi’ il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, segretario della Lega.

Solidarietà e apprezzamenti per l’ex titolare del Mic sono stati espressi da tutti i ministri del governo Meloni.

 

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