Scandalo dossier, Gasparri: “Chiedo le dimissioni di Cafiero De Raho dalla Commissione Antimafia”

5 Set 2024 13:23 - di Federica Argento
Gasparri scandalo dossier

Il caso dossieraggio tiene banco dopo la richiesta della Procura di Perugia -rifiutata dal gip- degli arresti domiciliari per l’ex pm Antonio Laudati e del tenente della Gdf Pasquale Striano. Rifiuto che ha innescato l’appello e il  ricorso al Riesame, con l’invio da parte del procuratore Raffaele Cantone di nuova e folta documentazione alla Commissione Antimafia. La documentazione è arrivata ed è ingente. I nomi di nuovi spiati, gli incontri tra gli “spioni” e le telefonate tra funzionari. Emergonono ulteriori abusi., come rivela il Tempo. C’è di tutto nelle nuove carte dell’inchiesta dossieraggio: più di diecimila pagine, compresi gli allegati, trasmesse lunedì mattina dal procuratore. Aveva avvertito Cantone che l’indagine non si chiuderà molto presto. Il faldone ricostruisce nei dettagli il “verminaio”  degli accessi abusivi alle banche dati, con il successivo download dei documenti riservati,  passati ad alcuni cronisti del quotidiano Domani. Dai quali sono nati articoli mirati a colpire il governo Meloni e i politici del centrodestra (il caso fu posto dal ministro Guido Crosetto).

Scandalo dossier, Gasparri: “Chiedo a Cafiero De Raho di dimettersi da vicepresidente dell’Antimafia”

Della vicenda si parla ad Agorà su Rai3, introdotta dal senatore Maurizio Gasparri. Che subito incalza sulla vicenda inquietante: ma come, si parla ovunque in tutte le sedi della vicenda di Gennaro Sangiuliano; e restano nell’ombra inchieste vere e gravi come quella dei dossier? “Sulla vicenda di Sangiuliano ho letto alcune interviste, come quella della Melandri, di un veleno totale. Mentre si stanno trascurano altre vicende. Io, per esempio, in queste ore mi sto occupando della documentazione che Cantone, Procuratore di Perugia, ha mandato alla Commissione Antimafia sullo scandalo della Procura nazionale antimafia”.

Illustra il senatore si Forza Italia: “Centinaia di incursioni in atti riservati poi resi pubblici da alcuni giornali. Tra gli indagati anche alcuni giornalisti del ‘Domani’, che si sono giustificati con il segreto professionale. E poi c’è Cafiero De Raho, già capo della Procura Antimafia e che oggi, quindi, ricopre il ruolo di Vicepresidente della Commissione antimafia. Motivo per il quale chiedo le immediate dimissioni”. “Ci sono dei conflitti di interesse e degli scandali gravissimi. Forse questa vicenda serve ad oscurare fatti gravissimi della Procura antimafia? O degli arresti mancati e delle presenze di chi, prima stava alla Procura ed ora sta all’Antimafia, dove dovrebbe indagare su sé stesso? Questa è una vicenda grave sulla quale indagare ed è di questo che io mi sto occupando”.

Il gip di Perugia, Elisabetta Massini, nell’ordinanza con cui ha rigettato la richiesta di arresto per Striano e Laudati, ha fatto presente che non sussistono il pericolo di reiterazione del reato e l’inquinamento delle prove. Ed è per questo che Cantone ha fatto ricorso e intende andare avanti. “Perché l’inchiesta ha portato alla luce il fatto che, nonostante gli avvisi di garanzia e il trasferimento del finanziere, gli accessi illegali al sistema non si sarebbero interrotti, aumentando così la platea degli spiati”, riporta il Tempo. Dunque, l’inchiesta  è tutt’altro vicina all’essere chiusa. Opportuna osservazione di Gasparri: il caso Sangliliano-Boccia sul quyale al momento non sussutono ipotesi di reato- non deve fare velo alle cose serie.

Tiziana Maiolo sul Riformista chiama in causa De Raho

Sul conflitto di interessi del parlamentare M5S e vicepresidente Federico Cafiero de Raho ha scritto un interessante articolo su Riformista Tiziana Maiolo.  “Non solo è stato il capo del tenente Striano, ma ne ha sempre tessuto le lodi- scrive- . Nell’attesa di proteste per esempio della “garantista” Debora Serracchiani, per non dire di Matteo Renzi, si sono fatti sentire gli esponenti di Forza Italia nella commissione: Mauro D’Attis, Pietro Pittalis, Maurizio Gasparri, Chiara Tenerini e il senatore Pierantonio Zanettin. Forse qualcuno dovrà spiegare come mai queste migliaia di accessi investigativi hanno sempre riguardato solo esponenti del centrodestra o comunque personaggi come Matteo Renzi, ostili (almeno fino a pochi giorni fa) al Movimento 5 Stelle, l’attuale partito in cui è stato eletto Cafiero de Raho. Proprio lui che era il capo non ne ha mai saputo niente?”.

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