Sì del Tar all’osservatorio astronomico in Sicilia: Flyeye farà da sentinella contro le minacce spaziali

24 Set 2024 19:42 - di Vittorio Giovenale
Flyeye

Via libera del Tar Palermo all’Osservatorio astronomico Flyeye di Monte Mufara. È stata infatti respinta la domanda cautelare di Legambiente Sicilia, in testa ad un gruppo di associazioni ambientaliste, che si opponeva alla installazione della struttura che ricade all’interno del Parco delle Madonie.

Il progetto consiste nella realizzazione del telescopio Flyeye, la prima unità di una rete globale di telescopi per il monitoraggio degli oggetti, potenzialmente pericolosi, vicini alla Terra.  FlyEye sarà infatti il primo telescopio di una rete globale progettata dal Programma di sicurezza spaziale dell’Esa per monitorare gli oggetti vicini alla Terra e per l’osservazione dello spazio profondo.

Flyeye, il telescopio che protegge la Terra

A favore della realizzazione dell’Osservatorio si erano espressi alcuni dei più significativi scienziati italiani in un manifesto pubblico che ricordava come l’opera, con un impatto ridotto e priva di inquinamento luminoso, potrà garantire la tutela del paesaggio e della natura, impedendo la realizzazione di opere ben più invasive per l’ambiente, rappresentando una strategia efficace per la salvaguardia del parco delle Madonie. L’investimento complessivo previsto è di 12 milioni di euro per la sede siciliana, con ricadute economiche aggiuntive di circa 1,5 milioni di euro per l’indotto.

“Esprime soddisfazione per la decisione del Tar”, il ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso. Una decisione “che sblocca un progetto strategico per la politica spaziale europea, riconoscendo la piena correttezza dell’operato del governo. Avanti sulla strada dello sviluppo, l’Italia è in campo, grande attore anche nello spazio”.

L’Esa aveva considerato di spostare l’osservatorio alle Canarie

Il progetto aveva subito in passato notevoli ritardi a causa delle autorizzazioni locali, tanto che l’Esa aveva considerato, lo scorso anno, lo spostamento del sito verso un’alternativa nelle Canarie, pronta ad accoglierlo senza ostacoli. Tuttavia, grazie agli interventi del governo italiano attraverso una decretazione d’urgenza e una stretta collaborazione con le autorità locali, l’Esa ha deciso di confermare la sua scelta del sito sulle Madonie, sottolineando l’urgenza di una rapida realizzazione dell’osservatorio in linea con gli obiettivi ambiziosi del progetto.

Esprime soddisfazione per la sentenza del Tar anche il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani: “Abbiamo sempre ritenuto, e ne siamo fortemente convinti, che l’operi rappresenti un’opportunità unica per lo sviluppo della ricerca astronomica e per il rafforzamento del territorio madonita come punto di riferimento per la scienza e la tecnologia”.

Una sentenza che “spiana la strada dello sviluppo e mette l’Italia nella condizione di essere un grande attore anche nello spazio”, dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese, capogruppo FdI in Commissione Industria a Palazzo Madama.

 

Commenti

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  • Blu Cordoni 25 Settembre 2024

    Eccheppalle questi ambientalisti.
    Solo no, no, no!
    Così intanto i fiumi tracimano.
    Li manderei tutti a spalare fango, altrochè!!