Sinner alla sfida per i Quarti, un fuoriclasse così forte da “imbambolare” avversario e platea: lo strano elogio del WP
Indipendentemente da come andranno le cose questa notte, quando all’Arthur Ashe Stadium di New York il campione altoatesino – testa di serie numero uno – affronterà negli ottavi l’ostacolo rappresentato da Tommy Paul, attuale numero 14 del mondo, sul campo di battaglia dell’Us Open, è lui, Jannik Sinner, il fuoriclasse azzurro di cui si parla al di qua e al di là dell’oceano. La sua preparazione fisica e, soprattutto, la sua forza caratteriale e la spinta mentale che riesce a imprimere a ogni sfida e contro qualunque avversario si ritrovi dall’altra parte della rete, lo rendono l’indiscusso numero uno che è, e che il mondo ha imparato a conoscere.
Sinner alla sfida degli Ottavi
E allora non è un caso se i favori del pronostico sono tutti per il Rosso di San Candido, e Paul non lo nasconde, forse anche per rovesciare tutta la pressione sull’avversario protagonista di tecnica e eleganza – dento e fuori il perimetro dio gioco- che ha smussato le polemiche e gli attacchi arrivati nelle ultime settimane da rivali invidiosi o da parte di colleghi che si credevano amici e che forse poi così amici non erano. Ma tant’è: come ha detto Sinner stesso, lui guarda al suol percorso e a chi si trova di fronte dall’altra parte delle rete, nulla più. Eppure a ben vedere il terreno di gioco dell’Us Open, l’ultimo torneo del Grande Slam che si gioca nell’arco di un anno è un campo funestato da abbandoni precoci e disfatte premature, e che già alla seconda settimana di torneo ha registrato la clamorosa fuoriuscita di due dei grandi favoriti della vigilia: Carlos Alcaraz e Novak Djokovic.
Il punto sugli Us Open
Due eliminazioni diverse ma che hanno fatto molto rumore soprattutto in ottica primato ATP visto che entrambi hanno lasciato, sul veloce di New York, moltissimi punti lasciando campo aperto, o quasi, a Jannik Sinner. Proprio l’attuale numero 1 del mondo, per gli esperti Sisal, è il grande favorito per la vittoria finale, uno scenario che si gioca a 2,25. Sinner dovrà guardarsi sia da Daniil Medvedev, vincitore nel 2021 e finalista lo scorso anno, che da Alexander Zverev, sconfitto a sorpresa nel 2020 da Dominic Thiem quando era in vantaggio 2-0: entrambi sono offerti a 4,50. E a distanza ravvicinata partono più dietro Taylor Fritz e Grigor Dimitrov, il cui successo pagherebbe 12 volte la posta.
Il campione tra pronostici e valutazioni tecniche
Prima di pensare al successo finale però Jannik Sinner deve superare, negli ottavi, l’ostacolo rappresentato da Tommy Paul. L’azzurro e l’americano, attuale numero 14 del mondo, si sfidano per la quarta volta con il bilancio che sorride al tennista di San Candido per 2-1. La curiosità nasce dal fatto che i due si siano affrontati su tutte le superfici: terra, erba e cemento. Sinner, per gli esperti Sisal, è favoritissimo a 1,14 contro il 5,50 di Paul: in questa stagione, il nativo del New Jersey ha già vinto due tornei tra cui il Queen’s contro Lorenzo Musetti. Il numero 1 del mondo potrebbe centrare il terzo 3-0 di fila, dato a 2,10, mentre un risultato esatto di 3-1 in favore del beniamino di casa si gioca a 15.
Sinner, l’enigmatico ritratto del “Whashington Post”
Al di la di bookmakers e pronostici, però, c’è il dato potenza Sinner. Un campione a cui oggi il Washington Post dedica un ritratto dalle duplici sfaccettature. Jannik Sinner batte i suoi avversari perché… li fa addormentare. Il numero 1 del mondo è considerato il favorito per la vittoria negli US Open 2024, soprattutto dopo le sorprendenti eliminazioni di Novak Djokovic e Carlos Alcaraz al terzo turno. L’azzurro 23enne si conquista un lungo ritratto sul Washington Post, che elogia il tennis metodico – e fatalmente letale per gli avversari – proposto dall’altoatesino. E vogliamo interpretare il riferimento al “soporifero” nel senso di “imbambolamento” dell’avversario.
«Il ritmo dei suoi colpi è così regolare da cullare»
D’altro canto la giornalista americana scrive: «Jannik Sinner è un tipo assonnato che culla i suoi avversari e il pubblico addormentandoli con un ritmo soffocante. Il ritmo dei suoi colpi è così regolare da cullare. E dopo un po’ il match non finisce… Si addormenta» – si legge nell’articolo tra il provocatorio e il suo opposto: il lusinghiero – firmato da Sally Jenkins, che fa riferimento in particolare alla netta vittoria che Sinner ha ottenuto al terzo turno contro l’australiano Chris O’Connell per 6-1, 6-4, 6-2.
Sinner e quella “normalità da campione” che fa di lui un fuoriclasse
«Si aspettava invano una grande esplosione. Invece, c’è stato solo il suo stile di gioco pulito, tic-tac, tic-tac…», prosegue l’articolo. L’azzurro non deraglia mai in campo, «la cosa più vistosa che fa è asciugarsi. Niente urli, niente lamentele, niente racchette spaccate» (e il riferimento al russo Rublev è “puramente casuale”)… Jenkins esalta la normalità dell’azzurro, evidenziando la straordinaria crescita sotto la guida tecnica del duo Darren Cahill–Simone Vagnozzi. «La palla colpita da Sinner fa un rumore diverso. Dipende dal timing e dalla sua velocità di braccio: ci ha lavorato tantissimo per riuscire. Il rumore è simile a un tonfo, non è un colpo di una persona normale. Tutti i grandi giocatori producono un suono particolare e Jannik certamente lo fa», dice Cahill.