Sinner, caso doping: la Wada sta esaminando le carte, a fine settembre la decisione sul ricorso

12 Set 2024 13:46 - di Giulio Fioretti
Sinner

Il caso dl presunto doping di Jannik Sinner non si chiarirà prima del 30 settembre. Solo allora, infatti, scadranno i tempi per il ricorso della Wada, l’agenzia mondiale contro il doping,  al Tribunale sportivo di Losanna, per il caso Clostembol. Secondo quanto riporta La Stampa, l’agenzia sta approfondendo le carte.

Si guarda ai precedenti ma è possibile la rinuncia al ricorso

Il quotidiano torinese parla di un funzionario di primo livello,  citato come fonte, sicuro di quello che succederà: “La Wada non farà ricorso contro Sinner ma si limiterà ad acquisire più documentazione possibile per far sì che il caso del campione italiano non apra la strada a chi con i farmaci a base di testosterone si dopa davvero“.

Detta così sembra un ossimoro perché poi lo stesso giornale parla di alcuni precedenti, seppure il funzionario precisi che la quantità di Clostembol trovata sul numero uno del mondo, è “un picogrammo che equivale a un millesimo di miliardo di grammo, la punta di un cucchiaino di caffè in una piscina olimpica“.

I precedenti sul doping e Sinner

Le parole dell’anonimo funzionario Wada aprono una cortina di speranza ma ci sono anche dei precedenti che fanno preoccupare. Il Clostebol è un farmaco che ha un forte “legame” con il nostro paese e in passato è stato spesso rilevato dai controlli come accaduto per Riccardo Moraschini. Una situazione che ha colpito anche alcuni atleti stranieri di passaggio in Italia come nel caso di Therese Johaug (sciatrice di fondo norvegese) e Laura Barquero.

La norvegese avrebbe assunto il farmaco proprio a causa di una contaminazione con tanto di ammissione di colpa da parte del medico della sua nazionale ma questo non è bastato a evitarle una squalifica prima a 13 mesi, poi aumentata a 18 dal TAS in seguito al ricorso presentato dalla Federazione Internazionale di Sci. La norvegese è poi tornata in gara alle Olimpiadi di Pechino nel 2022 vincendo tre medaglie d’oro. Situazione simile a quella di Laura Barquero, pattinatrice su ghiaccio, che si trovava in Italia per gli allenamenti e fu trovata positiva al farmaco in occasione delle Olimpiadi del 2022 (avrebbe dovuto gareggiare in coppia con Marco Zandron, altoatesino ma di passaporto spagnolo) ed è stata squalificata per un anno.

 

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