Test in farmacia, un’opportunità per tante famiglie per poter individuare se i figli si drogano

3 Set 2024 14:54 - di Paolo Cortese
test

Ci sono i test in farmacia per scoprire se i figli si drogano. Sono disponibili da diverso tempo, anche su sollecitazione del governo, e molti genitori li usano per individuare le tracce di sostanza stupefacenti presenti nelle urine. Tanti, ancora, però, non sono a conoscenza di questa disponibilità.

Come funzionano i test

I test sono disponibili in diversi kit. E sono suddivisi per sostanze. Ci sono quelli che individuano la quantità di Thc (la sostanza più pericolosa presente nelle “canne”) e altre che hanno la possibilità di capire se si è consumato cocaina, ecstasy o altre sostanze sintetiche.

Ovviamente affinché il test dia un responso c’è bisogno di analizzare le urine, poiché esso discrimina l’eventuale sostanza proprio attraverso le escretazioni e per questo c’è bisogno del consenso dei ragazzi, ma può essere l’occasione per poter capire se i propri figli hanno assunto sostanze stupefacenti.

Ci sono, però, anche kit che analizzano i capelli e che attraverso l’esame della cute riescono a dare una risposta su alcune sostanze specifiche (cocaina, metamfetamina, oppioidi, morfina, cannabis) .

Quanto costano i kit

I kit sono prodotti da banco e il loro prezzo varia a seconda del responso che riescono a dare. Si va dalle 14-15 euro per la cannabis, alle 25 euro per le poli-sostanze. Sono acquistabili anche online.

Le differenze giuridiche con i test obbligatori

Il test antidroga fai da te necessita del consenso dei figli maggiorenni ma può essere effettuato sui minori. Chiaramente se un genitore acquisisce la prova su un figlio diciottenne la userà come fattore di prevenzione e di discussione e non dal punto di vista giuridico.

Diversi ovviamente sono i test somministrati dall’autorità giudiziaria, in caso di guida veloce o di presenza di possibili reati. In quel caso il rifiuto di sottoporsi all’esame equivale alla conferma di positività con tutte le conseguenze del caso. Ma questa è un’altra storia.

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